Terni Biomassa, Marini 'incenerisce' Di Girolamo | Paparelli prova a fare il pompiere - Tuttoggi.info

Terni Biomassa, Marini ‘incenerisce’ Di Girolamo | Paparelli prova a fare il pompiere

Luca Biribanti

Terni Biomassa, Marini ‘incenerisce’ Di Girolamo | Paparelli prova a fare il pompiere

Il sindaco di Terni annuncia ricorso contro decisione della Regione, ma la Marini sbotta "Doveva agire prima"
Ven, 24/03/2017 - 18:23

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Mentre la città si prepara alla mobilitazione di domani contro Terni Biomassa, che ha ottenuto il permesso Aia dalla Regione per bruciare altri rifiuti nell’impianto ternano, Catiuscia Marini ‘incenerisce’ il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo.

Il primo cittadino ternano, dal proprio profilo Facebook, ha annunciato, nel pomeriggio di oggi, l’intenzione di voler fare ricorso contro la decisione di Palazzo Donini: “Senza se, senza ma, senza sì, senza nì, senza no alla ricerca di facili consensi. La nostra parola su Terni Biomassa è una sola: contrari, perché va a inserirsi in un contesto già ambientalmente gravato. La mia Amministrazione Comunale farà ricorso al Tar. Noi siamo di parola. Agli altri le strumentalizzazioni, le bugie, le accuse prive di ogni fondamento. Per difendere Terni la prima cosa è essere seri” – queste le parole del sindaco che non devono aver fatto piacere alla Governatrice dell’Umbria, Catiuscia Marini che ha risposto per le rime: “se il sindaco decide per il ricorso avrà i suoi motivi. Peraltro Comune e Provincia di Terni avrebbero potuto agire in maniera più incisiva già in passato, nella Conferenza dei servizi che li vedeva protagonisti”.

A spiegare cosa avrebbe dovuto fare il sindaco, in sede di conferenza dei servizi, è il consigliere pentastellato, Thomas De Luca, che usato meno diplomazia rispetto alla Marini: “Il Regio decreto n°1265 del 27 luglio 1934 è la legge ancora in vigore che norma e attribuisce i poteri dei Sindaci in ambito sanitario. L’art.216 afferma che «Chiunque intende attivare una fabbrica o manifattura, compresa nel sopra indicato elenco, deve quindici giorni prima darne avviso per iscritto al podestà (Sindaco), il quale, quando lo ritenga necessario nell’interesse della salute pubblica, può vietarne la attivazione o subordinarla a determinate cautele.
Il Sindaco conosceva dal 7 marzo 2012 i risultati dello Studio Sentieri. Il 20 giugno 2014 l’Istituto Superiore di Sanità, nella veste del Direttore del Dipartimento di Epidemiologia ambientale Dr.Pietro Comba, scriveva al Sindaco per offrire la propria collaborazione, offerta a cui lo stesso non ha mai risposto. Lo studio afferma nelle sue conclusioni che a Terni sono stati registrati «eccessi nei ricoveri per le malattie respiratorie di interesse a priori per le esposizioni ambientali presenti nell’area» in parole povere 3291 ricoveri in più rispetto alla media nel periodo 2005-2010”.

Cosa ha fatto il sindaco secondo De Luca? – “Il Sindaco non ha espresso parere contrario all’avvio dell’impianto. Ha dichiarato di essere contrario esprimendo una semplice opinione, affermando che non vi erano “le condizioni per dettare le prescrizioni di cui all’art 217 del Regio Decreto 1265/34 funzionali alla adozione del provvedimento AIA”. Il Sindaco quindi ha messo da parte la legge, non ha espresso un parere contrario ai sensi dell’art.216-217 così come avrebbe dovuto fare. Sopratutto in maniera del tutto inspiegabile non ha nominato lo Studio Sentieri unico studio epidemiologico scientifico mai svolto sulla conca ternana. Ha quindi abdicato alle proprie prerogative sindacali determinando senza alcun dubbio il rilascio dell’autorizzazione”.

Sempre su Facebook è intervenuto anche il Vice presidente della Giunta regionale, Fabio Paparelli che ha chiarito:Evitiamo di dire grandi bugie che non servono nessuno: 1) il potere autorizzativo correlato, di cui si parla a vanvera, riguarda una autorizzazione giá in possesso della società e rinnovata nel 2009.
La conferenza dei servizi è un organo meramente tecnico, infatti alla conferenza tecnica non partecipano i politici o amministratori che non hanno voce in capitolo e non possono fare nulla; 2) la vicenda di questo inceneritore ( improprio chiamarlo così) parte da una giunta di centro destra che sul finire degli anni novanta assegnò l’area a tale scopo e poi dipende dai tecnici di comune e provincia che hanno autorizzato l’impianto;
3) spingere un tecnico a fare una cosa non prevista dalla legge é reato, se i tecnici al contrario hanno sbagliato lo può decidere solo un giudice amministrativo; 4) credo sia giusto che il comune ricorra al tar, lo feci anche io con la giunta Cavicchioli in Provincia, ma perdemmo al consiglio di stato (TerniEna ricordate, ndr).
Evitiamo quindi strumentalizzazioni, siamo tutti contro l’inceneritore, anche se le emissioni sono infinitesimali rispetto al contesto, ma evitiamo chiaramente di far chiudere con strumentalità e ignoranti populismi tutte le nostre fabbriche, agitando un problema salute, non dimostrato.
La conferenza ha peraltro autorizzato con condizione sospensiva, infatti se lo studio dell’Asl ( unico organo preposto a parlare della fattispecie correlata alla salute) dirà che esiste (anche se remoto) una qualche correlazione tra emissioni e salute si interverrà in automatico. Il resto é becera poesia ed intanto le e,issino autorizzate sono diminuite del 70%”.

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