Serena Rischia
Ieri sera lungo le sponde del fiume Nera, allestite in modo suggestivo dall'organizzazione dell'Archery Village 2013, ha preso forma un evento live trasformatosi in un concerto rock a tutti gli effetti. Alberto Rocchetti, tastierista ufficiale della rockstar Vasco Rossi, ha intrattenuto il pubblico ternano per oltre due ore riproponendo molti tra i successi del Komandante, dividendo il palco con “I Doppio Senso”, coverband di Vasco proveniente dal viterbese. La band conta più di 100 concerti all'attivo ed ha avuto il piacere di esibirsi accanto a Rocchetti in precedenti e numerose occasioni. Lo stesso Rocchetti, che abbiamo intervistato prima del concento, ci spiega che “la collaborazione nasce dalla mia stretta conoscenza con uno dei componenti della coverband, mio nipote Giorgio Rocchetti. Tuttavia anche se ora non fa più parte del gruppo per portare avanti suoi progetti musicali io ho deciso di non interrompere questa collaborazione”. Rocchetti afferma inoltre “mi diverto molto in queste situazioni ristrette. Tutti credono che l'emozione di suonare in uno stadio con Vasco davanti a 80.000 persone non sia paragonabile a quella di suonare in paesini ed eventi di città: be si sbagliano perchè se davanti alle 80.000 persone mi sento protetto dalla figura di Vasco a cui tutti gli sguardi sono rivolti, quì sono io la destinazione dell'attenzione del pubblico. Riuscire a guardare i proprio fan negli occhi mentre si suona per loro è tutta un'altra cosa. Persino lo stesso Rossi durante le prove dei giorni precedenti ai concerti lascia entrare i gruppetti di fans che si appostano fuori dallo stadio.” Tuttavia Il calendario del Rocchetti è sempre pieno e non si tratterrà a Terni; stasera suonerà a Bari ma il fascino dei nostri territori lo ha colpito. “Pochi giorni fa ho suonato ad Amelia.. Sono rimasto affascinato da quella bellissima cittadina con delle mura splendide. La gente ha contribuito a rendere la serata indimenticabile, anche se per qualche minuto abbiamo temuto che al suono degli amplificatori le mura potessero sgretolarsi!” Ci saluta così Alberto Rocchetti, dimostrandoci l'amore che mette nel suo lavoro ed invitandoci a seguire il tour.
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