TERNI – Nei locali della parrocchia di Santa Croce, in via Cavour, a Terni, 300 ragazzi immigrati provenienti dall’Oriente e da diversi paesi africani, l’anno scorso hanno potuto acquisire adeguati strumenti linguistici e culturali. Questo grazie al progetto “Scuola amica” che l’associazione “Per un sorriso-Monica De Carlo” porta avanti da anni grazie al sostegno dei fondi dell’ufficio Otto per Mille della Chiesa Valdese.
“Scuola amica” riparte dopo che l’associazione ha vinto il nuovo bando della Chiesa Valdese.
L’anno scorso nel progetto sono stati coinvolti 28 insegnanti volontari, tra cui il parroco di Santa Croce, don Roberto Cherubini e soci dell’associazione “Per un sorriso-Monica De Carlo” che si sono prodigati nelle lezioni settimanali.
Il progetto prevede anche l’acquisto di libri, materiale didattico e fotocopie ed altre piccole spese di funzionamento e di aiuto ad alcuni ragazzi per garantire la frequenza alle lezioni, come colazioni o spese per l’autobus.
L’associazione fondata da Giovanna Proietti e Roberto De Carlo continua a donare sorrisi e aiuti in ricordo di Monica De Carlo, scomparsa prematuramente, e lo fa a Terni e nel mondo.
A Terni garantisce da vent’anni, di concerto con la direzione welfare del Comune, il sostegno economico a favore di nuclei familiari in difficoltà come intervento immediato per far fronte ai bisogni primari in attesa di risposte adeguate e complete.
Oltre i confini il sostegno a distanza di bambini del sud dell’India ed il costante aiuto fornito alla tribù degli Irula, sempre in India.
“Questa tribù è costituita da fuori casta che vivono in capanne senza luce né acqua – spiegano Roberto e Giovanna. Noi aiutiamo i bambini a frequentare le scuole fornendo il materiale necessario e di recente abbiamo avviato un progetto di miro-credito per le donne dei villaggi.
Da alcuni anni sosteniamo anche tre classi del villaggio di Djangoa nel Madagascar dove abbiamo costruito una scuola materna ed una elementare.
Stiamo anche progettando un intervento per la realizzazione di un Ostello per ragazzi in un altro villaggio indiano”.
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