"Tassa di soggiorno, questa è una rapina", la protesta di Federalberghi Confcommercio - Tuttoggi.info

“Tassa di soggiorno, questa è una rapina”, la protesta di Federalberghi Confcommercio

Redazione

“Tassa di soggiorno, questa è una rapina”, la protesta di Federalberghi Confcommercio

Gio, 31/01/2013 - 14:09

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“Benvenuti nel Comune con le tasse più alte d’Italia”, “Tassa di soggiorno, questa è una rapina”, “Saldi di prossima chiusura”, “Vendesi per tasse”, “Imu, Tares, Pubblicità, Soggiorno…levano le imprese di torno”: è un benvenuto a dir poco particolare quello che i turisti, ricevono in questi giorni arrivando presso le strutture alberghiere di Perugia che aderiscono (circa cinquanta) alla mobilitazione promossa da Federalberghi-Confcommercio nella settimana dal 28 gennaio al 4 febbraio.

Tassati per il solo fatto di esistere. Messaggi fortemente provocatori, esposti in grandi striscioni bianchi messi alle finestre degli hotel o nelle vicinanze dell’ingresso, con i quali si vuole dare la massima evidenza al disagio e alla protesta di una categoria particolarmente colpita da un carico fiscale che viene denunciato come insostenibile: decine e decine di migliaia di euro, per quelle più grandi addirittura centinaia di migliaia, che devono essere versati all’erario e alle casse dei Comuni per il solo fatto di esistere, a prescindere da quanto si lavori, dal fatto che si sia vuoti o pieni. Una situazione insostenibile per tante strutture, che ha forti ripercussioni sulla redditività delle stesse e sul mantenimento dei livelli occupazionali.

Insegne oscurate. La protesta degli alberghi perugini assume in questa settimana anche un’altra forma: la copertura delle insegne pubblicitarie, in alcuni casi con la scritta “RIP-Riposi in pace”: perché anche sulle insegne è arrivata una mazzata, per cui le strutture ricettive, in attesa di decidere quali tenere e a quali rinunciare, hanno deciso per ora di oscurarle.

No alla tassa di soggiorno. Partendo dunque alla giornata di mobilitazione di tutte le imprese del terziario del 28 gennaio, promossa da Confcommercio della provincia di Perugia e in cui sono stati parte attiva, gli alberghi di Perugia lanciano la loro specifica azione di protesta, che come primo obiettivo ha quello di ribadire la netta opposizione alla tassa di soggiorno, di cui il Comune di Perugia – unico in Umbria ad oggi – ha deciso l’introduzione, aggiungendo anche il paradosso dell’applicazione retroattiva dal 1° gennaio.

Operatori esasperati e carenza di informazioni. “La verità è che -spiega il presidente di Federalberghi Umbria Giorgio Mencaroni – a quello che noi consideriamo l’errore strategico di aver introdotto l’imposta di soggiorno, minando così fortemente l’appetibilità del perugino rispetto ad altri territori, sia umbri che di regioni limitrofe, in un momento già di grave difficoltà del mercato turistico – si è aggiunta anche l’inadeguatezza degli uffici e strumenti, promessi dal Comune, che avrebbero dovuto supportare le imprese, già costrette loro malgrado al ruolo di esattore, nell’applicazione pratica del regolamento. Manca inoltre – prosegue il presidente regionale Federalberghi – qualunque supporto informativo per i clienti da fornire alle strutture, anche questa una cosa a cui avrebbe dovuto pensare il Comune, come accaduto in altre città d’Italia. Insomma, da un punto di vista applicativo, siamo nell’incertezza più totale: il che aumenta l’esasperazione degli operatori”.

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