Jacopo Brugalossi
Sono ben 51 le tipologie di immobili per i quali è previsto il pagamento della Tarsu a Spoleto, e ad ognuna corrisponde una tariffa diversa, che varia da 1,01 a 14,14 euro al metro quadro. E’ quanto emerge dal nuovo tariffario generale predisposto dall’amministrazione comunale, che per la tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ha previsto un incremento medio del 30% (percentuale che potrebbe andare incontro a rimodulazioni dopo la riapertura temporanea della discarica di Sant’Orsola). Vediamo nel dettaglio.
Un euro al mq per le scuole – A pagare di meno sono le scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado: 1,01 euro per metro quadro. Seguono poi le aree di distributori di carburanti: 1,59 euro quelle con un’estensione minore ai 200 mq, 1,68 quelle più grandi. Al terzo posto si piazzano le abitazioni private con 1,81 euro al mq, che scendono a 1,42 nel caso di case coloniche. Lunga la lista di immobili che pagano una cifra al metro quadro compresa tra i 2,60 e i 4,60 euro. In ordine crescente si va dai laboratori artigiani senza o con superficie di vendita ai complessi produttivi in genere fino agli esercizi commerciali (con differenze di qualche decimo di euro a secondo della metratura e dell’estensione dello spazio espositivo). Si attestano in questa fascia anche le aree di banchi di vendita all’aperto fino a due giorni a settimana (3,83 euro) e quelli oltre i due giorni (4,40), collegi, convitti, caserme, istituti religiosi o carcerari (3,56), associazioni varie (3,02), aree ricettive all’aperto, piste da ballo e aree parcheggio (3,34), saloni di bellezza e palestre (3,06), enti pubblici, stazioni ferroviarie e cabine telefoniche (4,13) e infine locali per esposizione di attività artistiche (4,07 euro).
Teatri, alberghi, supermercati e uffici – Più alte le tariffe per teatri e cinema (5,31 euro) e per magazzini di deposito (5,99), mentre si sale ancora per le strutture ricettive, con differenza di oltre un euro al metro quadro tra quelle che effettuano o non effettuano il servizio di ristorazione (6,57 contro 7,92). Studi professionali, agenzie immobiliari e pubblicitarie, assicurazioni e uffici commerciali sono tenuti a pagare 8,72 euro al metro quadro. E’ appena più alta, 8,99 euro, la cifra che pagano gli esercizi commerciali di generi alimentari, che sale a 9,05 nel caso degli ipermercati. Arrivano intorno ai 9,50 euro al mq, infine, le tariffe pagate dagli esercizi commerciali per la vendita di prodotti ortofrutticoli e di fiori, con una differenza di soli 6 centesimi a seconda che la vendita sia all’ingrosso o al dettaglio.
Salasso per le banche – Tre la categorie di edifici che pagheranno la Tarsu con una tariffa superiore ai 9,50 euro per ogni metro quadro. A 9,61 si attestano ristoranti, pasticcerie, bar, gelaterie, osterie, tavole calde ecc., mentre supera i 10 euro al metro quadro (10,73 per la precisione) l’importo da sborsare per le sale da ballo e gli altri servizi pubblici sottoposti ai controlli di Polizia. Ma il salasso vero e proprio è per le banche, gli istituti di credito e le agenzie finanziarie con 14,14 euro al mq.
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