“Agli iniziali 8,5 milioni di euro dei primi anni di gestione del Servizio idrico dell'ambito ternano, si sono aggiunti nel tempo altri milioni di euro che stanno portando l'intero sistema al collasso e le tariffe alle stelle”. E' quanto evidenzia, in una nota, il consigliere Alfredo De Sio (An) ricordando “le ripetute denunce fatte da Alleanza nazionale e da molte municipalità sull'insostenibilità di un servizio che non può essere più accettato”.”In tempi non sospetti – ricorda – dichiarai che per arrivare al ripiano della gestione, le tariffe sarebbero dovute aumentare rispetto al 2005 del 40 per cento, traguardo al quale progressivamente ci stiamo avvicinando dopo gli aumenti dell'anno passato e quelli in corso. Un piano d'ambito sbagliato nelle previsioni ed appesantito da una gestione fallimentare , – spiega – sta scaricando disavanzi e mala gestione sui comuni che compongono l'Ato (Ambito territoriale ottimale) con conseguenze devastanti. Vale la pena di ricordare – aggiunge – che Terni, nel 2006, registrò un incremento delle tariffe da ‘guinness dei primati' (+ 42per cento) e per il prossimo anno sembra destinata ancora a battere ogni record, con buona pace di chi continua a gridare che le tasse non sono aumentate”.”Il centrosinistra – commenta De Sio – attento e solerte ad occuparsi del servizio idrico quando c'è da spartirsi posti nei consigli di amministrazione, non può fare oggi il pianto del coccodrillo come se si trattasse di un nuovo problema, perché aver lasciato che questa situazione si protraesse per altri due anni, mantenendo tutto inalterato e non intervenendo per fermare questa assurda situazione, rappresenta una colpa identica a quella di chi il danno lo ha creato. Comuni grandi e piccoli – sottolinea – devono incassare corrispettivi che stanno minando i loro bilanci, mentre la manutenzione delle reti è sempre più carente ed i nuovi investimenti rischiano di non trovare copertura. Occorre coraggio ed assunzione di responsabilità nell'interesse delle comunità locali intervenendo con decisione sulla vicenda”.In questo contesto – dice – appare tutt'altro che azzardata l'eventualità di valutare forme di gestione che ripensino il ruolo pubblico di un bene, come quello idrico. Un servizio – conclude – che deve essere sottratto alle forme di incompetenza e di speculazione, quale quelle attuali. E' necessario lavorare per una modifica delle legge nazionale, senza però dimenticare che vi sono responsabilità politiche locali, anche soggettive, che dovrebbero consigliare immediate dimissioni dagli incarichi in materia”.
TARIFFE INSOSTENIBILI PER L'ACQUA A TERNI
Lun, 19/11/2007 - 22:28