Tar Umbria, inaugurato l'anno giudiziario / Il contenzioso dell'edilizia - Tuttoggi.info

Tar Umbria, inaugurato l’anno giudiziario / Il contenzioso dell’edilizia

Alessia Chiriatti

Tar Umbria, inaugurato l’anno giudiziario / Il contenzioso dell’edilizia

La legge di stabilità colpisce anche sulle cause amministrative: cosa cambia? / Armi e stranieri le altre materie
Mar, 10/02/2015 - 17:34

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“Una giustizia eccessivamente costosa è una non giustizia”: a dirlo è il presidente del Tribunale Amministrativo Regionale dell’Umbria, Cesare Lamberti, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2015. Cerimonia che si è svolta stamani a Perugia alla presenza delle principali autorità umbre. Tra le relazioni, quella del Presidente Giorgio Lignani, dei consiglieri Daniele Dongiovanni e Pierpaolo Grauso, della Presidente della Regione Catiuscia Marini, del sindaco di Perugia Andrea Romizi, dell’avvocato distrettuale Francesca Morici, dell’avvocato Alarico Mariani Marini per il Consiglio Nazionale Forense, dei professori Filippo Lubrano e Antonio Bartolini, rispettivamente per la Società Italiana degli Avvocati Amministrativi e per l’ordine degli avvocati amministrativisti.

Il lavoro del Tar – Per il presidente Lamberti gli amministratori pubblici “hanno lavorato molto bene a livello locale e centrale, come emerge dai dati del contenzioso”. “Abbiamo amministratori – ha aggiunto – molto preparati, seri e corretti“. Nel corso dello scorso anno sono state 289 le controversie risolte, di cui 156 con sentenza di accoglimento e 133 di rigetto. Sempre in sede collegiale sono state emanate 288 sentenze di rito e 12 parziali, 7 decreti e 43 ordinanze. Il tutto per 639 provvedimenti decisori in via definitiva.

Edilizia al centro – E’ l’edilizia a essere il settore in cui maggiori sono le controversie tra cittadini e amministrazioni pubbliche. A dirlo è lo stesso presidente Cesare Lamberti. Se si esclude il picco delle esecuzioni dei decreti di equa riparazione, l’edilizia rimane infatti la materia con i maggiori ingressi, 108 ricorsi, staccata di varie lunghezze dagli appalti e dal pubblico impiego, rispettivamente con 37 e 36 ricorsi. Rispetto allo scorso anno si registrano 5 ricorsi in meno dell’edilizia, 1 ricorso in più nel pubblico impiego e 8 ricorsi in più nei contratti pubblici. Riguardo a tale contenzioso il presidente del Tar ha spiegato che “l’impugnazione dei provvedimenti in tema di abusivismo e di nuova edificazione prevale su quelli della pianificazione urbanistica“. “Segno questo – ha proseguito – della grande attenzioni delle amministrazioni locali per l’attività edificatoria spesso poco significativa e della scarsa progettualità del territorio già evidenziata nell’anno precedente“. Lamberti ha poi sottolineato come “nel pubblico impiego e negli appalti continua la stagnazione registrata negli anni precedenti”.

Altre materie al centro del contenzioso sono quelle sulla disciplina delle armi e sugli stranieri. “I questori – ha detto Lamberti – hanno dimostrato comunque grandissima attenzione”. Il presidente ha ricordato come il Tar dell’Umbria disponga di tre magistrati. “E per una regione delle dimensioni dell’Umbria – ha sostenuto – il contenzioso è piuttosto nutrito se si considera il numero di abitanti. Abbiamo cercato come sempre – ha detto Lamberti – di concentrare l’attenzione sull’idoneità delle risposte a risolvere in concreto i problemi prospettati che rappresenta l’obiettivo della giustizia giusta per il cittadino e l’amministrazione dei cui atti o provvedimento la sentenza deve costituire indirizzo per i comportamenti anche futuri e non usa sanzione”.

La fiducia nel domani – E’ poi la legge di stabilità ad abbattersi anche sul TAR: anche se previsto per le cause iniziate nel 2013, il processo amministrativo sarà influenzato dall’obbligo del ricorrente che soccombe in appello con doppia conforme, o declaratoria d’improcedibilità o d’inammissibilità dell’impugnazione, a versare un ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a quello dovuto per la stessa impugnazione, se lo dichiara il giudice. “Continuiamo ad assistere – ha detto Lamberti- al depauramento della giustizia amministrativa iniziato con la sottrazione el pubblico impiego, proseguito con la definizione delle sue competenze dalla sentenza della Corte costituzionale e continuato con la costante erosione nei conflitti di giurisdizione. Quello che il giudice amministrativo – ha concluso Lamberti – chiede al legislatore sono norme sobrie e brevi come devono esserlo anche gli atti giurisdizionali, portatori di regole effettive e non solo di buoni propositi e in grado di sedimentare un periodo sufficiente e sperimentarne gli effetti”.

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