La via della seta passa per Roccasecca, Anagni, Gualdo Tadino e porta direttamente a Shanghai, tramite un’operazione da 30 milioni di euro. Quella che è stata definita stamattina alle ore 10.30 locali (le 2.30 della notte in Italia) nella sede del Consolato Generale d’Italia dal Gruppo Industriale Saxa Gres (rappresentato dal presidente Francesco Borgomeo), dalla multinazionale Keda Clean Energy Co Ltd e dal colosso HongYu Group. Presenti alla firma dell’accordo commerciale il Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Ivan Scalfarotto ed il Console Generale d’Italia a Shanghai Michele Cecchi.
L’intesa, che si inserisce nella linea di rapporti industriali tra Italia e Cina, definiti recentemente attraverso l’iniziativa strategica denominata “Nuova Via della Seta”, è formata dal presidente Francesco Borgomeo e coinvolge tutti gli asset del suo gruppo industriale: la capofila Saxa Gres (Anagni), specializzata nella produzione di gres porcellanato per arredo urbano, la Tagina (Gualdo Tadino), storica azienda della ceramica artistica d’arredamento di altissima qualità, la Grestone (Roccasecca), titolare del brevetto per la produzione degli innovativi sampietrini in gres porcellanato con cui salvaguardare il suolo ed evitare lo sfruttamento delle case, e la Centro Impasti Ceramici (Modena), che fornisce la materia base per tutto il gruppo.
Grazie a questo accordo HongYu Group, il principale produttore cinese di ceramica d’alta gamma (da solo produce 350 milioni di metri quadrati di ceramiche), acquista dal gruppo ‘Borgomeo produzioni’ Tagina, Saxa Gres e Grestone per un importo minimo garantito di 20 milioni di euro. Le produzioni commissionate da HongYu Group sono tutte top di gamma e sono destinate alla distribuzione negli oltre 4.000 punti vendita del gruppo. Sarà Tagina ad assumere il ruolo centrale dell’operazione: tutto il prodotto del Gruppo sarà lanciato sul mercato cinese con il suo storico marchio, sinonimo di alta qualità e garanzia di affidabilità.
A spalancare la nuova Via della Seta al gruppo dell’imprenditore Francesco Borgomeo è stato l’accordo firmato poco più di un mese fa a Maranello con Keda Clean Energy Co Ltd, produttore di presse industriali entrato da poco nel mercato europeo rilevando un’impresa italiana del settore. A Keda, il presidente Borgomeo ha commissionato macchinari per un importo di 10 milioni di euro, destinati alle nuove linee produttive di Roccasecca.
L’operazione, definita nella sede del Consolato Generale d’Italia a Shanghai, avrà ripercussioni positive per tutti gli stabilimenti del gruppo Borgomeo e per l’economia sia della provincia di Frosinone che dell’Umbria. Tra i prodotti richiesti a Shangai ci sono alcune linee di eccellenza della Tagina che verranno realizzate in esclusiva per il mercato cinese; particolare interesse hanno generato i sampietrini e gli innovativi ‘spessorati’: lastre di gres spesse 5 centimetri e resistenti al punto da poterci lastricare strade destinate al passaggio di mezzi pesanti.
“Siamo soddisfatti per questo accordo – evidenzia Francesco Borgomeo – che ci gratifica dei tanti sforzi compiuti nella ricerca di prodotti di qualità, innovativi, green e soprattutto con una componente di materiali riutilizzati. Gli eventi di questi giorni a Venezia ci ricordano che non abbiamo una seconda Terra e dobbiamo tutelare al massimo quella che abbiamo, rispettandone le risorse, riciclando il più possibile. Siamo soddisfatti soprattutto per essere stati i primi a percorrere la nuova Via della Seta nel settore della ceramica, consapevoli che i clienti cinesi sono espertissimi (ed esigenti) nel campo, avendo inventato loro questo materiale. Con le nostre produzioni di eccellenza siamo certi di poter soddisfare un mercato che vuole solo il massimo”.
In merito all’operazione il sottosegretario agli Esteri on. Ivan Scalfarotto ha dichiarato: “L’accordo siglato oggi dimostra le potenzialità della cooperazione tra Italia e Cina in un settore chiave per lo sviluppo futuro, come è quello dell’economia circolare. La recente storia di Tagina dimostra che quando i nostri imprenditori si aprono all’innovazione e all’internazionalizzazione non sono solo in grado di salvaguardare i posti di lavoro in Italia ma riescono ad assicurare un’espansione di lungo periodo ed uno sviluppo crescente sui mercati esteri”.