“Con le risorse della nuova programmazione rurale potremo dare continuità e slancio alle azioni per la competitività delle nostre produzioni agroalimentari, la salvaguardia e la sostenibilità ambientale, lo sviluppo e la qualificazione delle reti infrastrutturali e dei servizi sociali necessari per il buon vivere nei territori rurali e montani dell’Umbria”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini, intervenendo all’incontro pubblico sul tema “Lo sviluppo rurale in Umbria: il presente e il futuro della nostra agricoltura” che si è svolto ieri a Cerreto di Spoleto; presenti, tra gli altri, numerosi sindaci dei Comuni della Valnerina.
“Questi incontri – ha rilevato – sono promossi per illustrare le strategie e le misure individuate dall’Umbria per la programmazione 2014/2020 del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo regionale, sulla quale attendiamo la decisione della Commissione Europea, e rappresentano un’occasione importante per ascoltare le esigenze e le proposte degli operatori agricoli, dei cittadini, delle istituzioni locali al fine di accrescere l’efficacia delle politiche regionali”.
Nell’incontro di Cerreto di Spoleto, in particolare, sono stati affrontati i temi legati alle vocazioni del territorio, a cominciare dalla tartuficoltura, ma anche le problematiche della protezione ambientale e dei danni causati dalla fauna selvatica.
“Nell’ambito dell’iter per il Testo unico dell’Agricoltura, che ci consentirà di disporre di un ‘codice rurale’ che mette insieme tutte le normative regionali – ha detto l’assessore -, stiamo lavorando a una rivisitazione della normativa che disciplina raccolta, coltivazione, conservazione e commercio dei tartufi. L’obiettivo è quello di aggiornare la legge attuale, affinché contemperi al meglio le esigenze dei tartufai e dei tartuficoltori”.
Quanto ai danni ai capi di bestiame e alle coltivazioni causati dalla fauna selvatica, l’assessore Cecchini ha ricordato le misure di prevenzione “attivate per far fronte a questo preoccupante fenomeno che incide negativamente sia sui bilanci delle aziende agricole sia sulle casse regionali” e le novità normative che deriveranno dal riassetto istituzionale dopo la trasformazione delle Province con il ritorno alla Regione di competenze, fra le altre, relative alla caccia. “Si tratta di una materia complessa e articolata, ma contiamo nelle prossime settimane di poterci dotare degli strumenti per una gestione ottimale di questa problematica che, in alcune zone, rappresenta una vera emergenza”.
“Riteniamo infatti prioritario assicurare tutte le condizioni che consentano il mantenimento e lo sviluppo delle attività agricole e zootecniche sul territorio – ha aggiunto – L’abbandono delle buone pratiche agricole farebbe venir meno quelle opere di manutenzione e presidio del territorio che sono indispensabili per la tutela ambientale, per la prevenzione dei rischi idrogeologici e degli incendi boschivi, e allo stesso tempo impoverirebbero la nostra economia. Verrebbe infatti a mancare parte di quelle produzioni tipiche, di quella biodiversità che contraddistingue e rappresenta l’Umbria, punto di forza della nostra agricoltura”.
Con il nuovo Programma di sviluppo rurale, “per il quale – ha ricordato – avremo a disposizione 876 milioni di euro, una somma maggiore di ben 87 milioni rispetto ai sette anni precedenti”, si potrà “spingere ancora di più verso l’innovazione, la competitività delle nostre produzioni di qualità, la sostenibilità ambientale, lo sviluppo economico delle zone rurali che significa anche poter usufruire in modo omogeneo degli stessi servizi in ogni parte della regione”.
“Continueremo a investire significative risorse – ha aggiunto – per dare pieno sostegno ai giovani agricoltori, favorendo il loro insediamento nelle aziende agricole e le loro attività imprenditoriali, poiché prosegua quel ricambio generazionale e quell’innesto nel tessuto aziendale regionale della loro voglia e capacità di innovarsi, di diversificare le produzioni, di creare reddito e lavoro”.
“L’esperienza della passata programmazione – ha concluso l’assessore Cecchini – ci consente di guardare al futuro con ottimismo, convinti che nei sette anni della nuova programmazione rurale la risposta delle imprese agricole continuerà ad essere molto positiva a fronte di un impegno dell’amministrazione regionale a lavorare sempre al meglio a sostegno delle imprese che investono e producono, contribuendo alla crescita dell’economia e dell’occupazione”.