“Chiedilo a suor Rosaria, che a Foligno offre un pasto ed un letto a chi ha perso lavoro e famiglia”. E’ diventata quasi una ‘frase tormentone’ lo slogan utilizzato dalla campagna nazionale sulla destinazione dell’otto per mille alla Chiesa Cattolica.
E protagonista dello spot televisivo, oltre – per l’appunto a suor Rosaria – è la ‘Taverna del buon samaritano’ ovvero la mensa Caritas di piazza San Giacomo a Foligno, aperta tuto l’anno e capace di sfornare qualcosa come 120 pasti quotidiani grazie alla disponibilità di 150 volontari provenienti da associazioni, parrocchie ed anche aziende private. Un’intera comunità, che giorno dopo giorno, affianca ed assiste le suore che si occupano della gestione della mensa folignate.
A rivolgersi alla Taverna del buon samaritano sono padri separati, licenziati, senza fissa dimora e migranti. “A tutte loro – aggiunge il direttore della Caritas, Mauro Masciotti – oltre ad un piatto di pasta viene offerto anche ascolto. Nel corso degli anni gli ospiti che vengono in mensa sono cambiati notevolmente – raccontato – fino a dicei anni fa, venivano prevalentemente senzatetto o persone di passaggio che chiedevano un pasto o posto letto, oggi ci sono famiglie o uomini soli che chiedono aiuto e sostegno. Le nostre attività – sottolinea Masciotti – vivono grazie a persone di buona volontà e, soprattutto, grazie all’otto per mille alla Chiesa Cattolica, col quale possiamo progettare tante attività ed aiutare le famiglie”.
Nel concreto, sono stati impiegati 40mila euro per la ristrutturazione delle sale nel centro polivalente di San Giacomo e 30mila euro l’anno per la gestione ordinaria.
“Dall’inizio della crisi la città è sempre più solidale – rileva Masciotti – così è stato possibile far crescere i numeri della mensa, oggi tassello dell’aiuto integrale di prossimità, su misura per chi viene accolto. Cuciniamo anche pasti per le case-famiglia e molti cibi vengono dagli Orti solidali diocesani”.