Elisa Panetto
Se qualcuno avesse mai avuto dubbi sulla riuscita e il successo di “Summer in the City”, la rassegna estiva di concerti, spettacoli e rappresentazioni teatrali presentata dal 28 luglio al 3 settembre a Largo Carducci da Comune di Foligno, Confcommercio – Imprese per l’Italia di Foligno e Comprensorio, Camera di Commercio di Perugia, Pro Foligno 1905 e Yang – Creative Studios, dopo otto appuntamenti di qualità da una parte e di tutto esaurito dall’altra, non si è potuto ormai che ricredere e appassionarsi anche lui all’“Estate nella Città” di Foligno. La cittadinanza si è soprattutto dimostrata appassionata alle rappresentazioni teatrali in dialetto, che l’hanno spinta a lasciare molto presto la propria abitazione (circa un’ora prima rispetto all’orario di inizio) per potersi riservare un posto a sedere a Largo Carducci, onde evitare il rischio reale di dover assistere a tutto lo spettacolo in piedi. Lo ha fatto con “Morto in casa” de Le Zezziche e “Due pazzi… In vacanza!” de La Piazzetta, ma soprattutto lo ha fatto ieri con “Mamma cerca maritu” dei Diecca Fo’. Un successo, questo della compagnia teatrale di Campello sul Clitunno, annunciato, o comunque prevedibile, visto il sold-out che la compagnia fa registrare ad ogni data di ogni città dell’Umbria. Grazie alla qualità dei testi (tutti in due atti e in dialetto spoletino) di Alvaro Taddei e della recitazione degli affiatati attori, infatti, i Diecca Fo’ sono riusciti a crearsi nel tempo, con successi ormai storici come “48, mortu che parla” e “Mejo esse che comparì” (“Il gatto di prova” è lo spettacolo di quest’anno, presentato alla Festa di San Bartolomeo di Foligno), un seguito fedele di appassionati e di “fans” che ormai li seguono ovunque. A Largo Carducci, ieri, c’era addirittura un gruppetto di persone che assistevano a “Mamma cerca maritu” per la terza volta ed erano anche stati i primi ad arrivare. A buona ragione visto che i posti a sedere erano in numero inferiore rispetto alle altre serate e di gente intervenuta ce n’era davvero tanta, sicuramente più delle altre rappresentazioni.
La trama di “Mamma cerca maritu” è presto detta. Flaminia, una mamma umbra, è stata abbandonata ormai da tre anni dal marito, Antonio, fuggito con una “brasiliana tutta curve, cunette e dossi chiamata Viados”. Per dare stabilità e ricchezza ai figli, Brando (il maggiore, che frequenta la scuola media) e Cesira (la minore, che frequenta la scuola elementare), ma anche a se stessa, come per sopperire alla mancanza di un uomo, del quale sembra proprio che Flaminia non possa farne a meno, la donna si mette alla ricerca di un papabile marito ricco, ma i due pretendenti portati a casa, Ermete (quello bianco) e Bongo (quello nero), così come Gastone (l’unico che non compare sulla scena), si rivelano in realtà poveri. Questo dà adito alle sentenze e alle “perle di saggezza” di nonna Gina, la mamma di Antonio che, assieme al badante filippino di nome Pino, abita in casa con Flaminia, Brando e Cesira. Stanchi dei comportamenti della mamma, i due ragazzi agiscono a modo loro accogliendo in casa un barbone musicista con l’intenzione di aiutarlo e che, alla fine, scopriranno essere proprio il loro papà, ritornato a casa per riabbracciarli e restare con loro.
Una storia semplice quella di “Mamma cerca maritu” che, nonostante la comicità e le estremità, raffigura vicende piuttosto frequenti di famiglie abbandonate da uomini in cerca di nuove esperienze, ignari del vuoto che lasciano specialmente quando la propria moglie si scopre impreparata ad assumersi tutte le responsabilità verso i figli, la casa e le proprie esigenze di donna.
Il prossimo appuntamento con “Summer in the City” è già per stasera, alle ore 21, sempre a Largo Carducci, con “Sogno di una notte di mezza sbornia” di Eduardo De Filippo, diretto da Graziano Petrini, della compagnia teatrale “I Clitunnali”.
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