SUCCESSO PER IL CONVEGNO DEL GRANDE ORIENTE D'ITALIA SU BENEDETTO BRIN "TERNI E LA TERNI" (foto TuttOggi.info) - Tuttoggi.info

SUCCESSO PER IL CONVEGNO DEL GRANDE ORIENTE D'ITALIA SU BENEDETTO BRIN “TERNI E LA TERNI” (foto TuttOggi.info)

Redazione

SUCCESSO PER IL CONVEGNO DEL GRANDE ORIENTE D'ITALIA SU BENEDETTO BRIN “TERNI E LA TERNI” (foto TuttOggi.info)

Sab, 11/12/2010 - 16:02

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Si è svolto ieri, presso la sala conferenze del Centro Multimediale di Terni, il convegno su Benedetto Brin “Terni e la Terni”. La sala gremita è stata la testimonianza di quanto i ternani sentano vicino un uomo che è stato determinante per la storia della città, anche se piemontese di origine. Ingegnere, uomo d'azione, intellettuale, politico, Benedetto Brin è stato il promotore dell'apertura del polo siderurgico ternano durante i sui mandati di Ministro della Marina (dal 1876 al 1878, dal 1884 al 1891 e infine dal 1896 al 1898, anno della morte) nei quali si distinse per la rivoluzionaria visione progressista della produzione cantieristica navale e per la ferma volontà di ottenere l'autosufficienza nazionale nella produzione dei materiali necessari per la realizzazione delle navi. In questo contesto si crea il legame speciale di Benedetto Brin con l'industria pesante ternana che è stata una delle principali produttrici di materiale per il Ministero della Marina, e poi divenuta il motore economico della società ternana.

Il convegno è stato promosso dal Collegio dei Maestri Venerabili dell'Umbria del Grande Oriente D'Italia e dal Consiglio dei Mestri Venerabili di Terni. Il tavolo dei lavori è stato coordinato dal professor Dario Guardalben al quale è stato affidato il saluto di rito alle autorità presenti, il presidente della provincia di Terni Feliciano Polli, il presidente del consiglio regionale Eros Brega e altri consiglieri che sono intervenuti per assistere al dibattito. Al tavolo dei relatori, Fabio Vallorini, Mestro Venerabile della Loggia ternana “Roberto Mantillacci” e Gonario Guaitini, presidente del Collegio dei Mestri Venerabili dell'Umbria ai quali è spettata l'introduzione al convegno.

“Partecipare a questo convegno è motivo di soddisfazione e di orgoglio – afferma aprendo i lavori Vallorini – e voglio ringraziare la Regione, la Provincia, il Comune, la Confcommercio e lo Stato Maggiore della Marina. La mia presenza a questo tavolo testimonia la grande importanza che ebbe la massoneria nell'ambito dell'Unità d'Italia grazie all'apporto di valori che ancora oggi dovrebbero essere i capisaldi di una democrazia”.

“Ringrazio i cittadini ternani e le forze dell'ordine per la partecipazione all'evento – prosegue nelle introduzioni Gonario Guaitini – Benedetto Brin è stato un personaggio fondamentale per città di Terni e per lo sviluppo dell'industria siderurgica della città, ma anche uno dei grandi politici che hanno fatto l'Unità nazionale. Vorrei ricordare tutti i giovani combattenti umbri che hanno combattuto e sono caduti per il nobile ideale di Nazione. Tra questi i “Cacciatori del Tevere”, guidati da Lugi Masi, un gruppo di coraggiosi e giovanissimi combattenti che hanno avuto un ruolo di rilievo nella liberazione del sud della regione. Dopo aver combattuto quegli stessi giovani sono stati quelli che, con spirito di sacrificio e al di là del proprio utile, hanno impiegato la loro vita per la costruzione dell'Italia. Quello di oggi non deve rimanere un ricordo del passato, ma un modo per trasferire quei valori nel mondo di oggi e di domani. In un momento- conclude quindi Guaitini- in cui intolleranza, l'interesse per il proprio particolare e il malessere sociale costringono la società vogliamo stimolare, soprattutto i più giovani, a un nuovo Risorgimento”.

“Questa è un'iniziativa positiva e importante – afferma Feliciano Polli – per due ragioni: perché permette di recuperare un'importante pezzo della storia e della cultura di Terni e, in secondo luogo, permette di tracciare una linea di continuità tra i valori risorgimentali e quelli presenti. Dietro Benedetto Brin c'è la nascita della grande industria a Terni ed è una storia che ancora ci accompagna. Occorre fare una riflessione molto profonda. Siamo in una crisi globale e in questo periodo l'Europa sembra non riuscire a tenere unito il suo progetto di unità, tornando alla vecchio continente delle nazioni. L'Italia non può pensare di presentarsi in modo credibile all'Europa in queste condizioni di disunione e distacco, ma è necessario – conclude il Presidente della Provincia di Terni – rilanciare uno stato unitario per affrontare le sfide del futuro”.

“Sono onorato di partecipare a questa iniziativa – afferma, concludendo i saluti istituzionali, Eros Brega – e di rendere omaggio a Benedetto Brin, l'uomo che, come Ministro, ebbe l'intuizione di individuare in Terni la città ideale per lo sviluppo di un polo siderurgico. Ancora oggi l'industria pesante è un pilastro dell'area meridionale umbra e l'AST è un bene non solo di Terni, ma di tutta la regione. È necessario dunque difenderla con tutte le risorse di cui disponiamo perché è ancora il modello da seguire nel presente”.

In programma tre interventi di spessore. Il primo del Capitano di Vascello Roberto Domini, dell'Ufficio Storico della Marina che ha intrattenuto la platea con una relazione su “La Regia Marina e Bendetto Brin”. “Le celebrazione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia- aggiunge a margine dell'intervento Domini- sono importanti perché richiamano alla memoria uomini seri, motivati e sobri nelle loro funzioni di amministratori. È necessario mantenere viva, soprattutto tra i giovani, la memoria di questi personaggi storici”.

A seguire la relazione del professor Alberto Santoni, docente di storia e tecnologia militare che ha parlato al pubblico su “Le costruzioni navali di fine '800”. Un interessante quanto divertente, per certi versi, excursus storico sullo sviluppo della cantieristica navale militare, dove Terni inizia, proprio grazie al Brin, ad assumere un ruolo internazionale.

Chiude le relazioni storiche il professor Sergio Belezza, ternano purosangue, e cultore di storia locale, il quale, attraverso il ricordo dei tanti personaggi illustri della Terni di fine '800, racconta l'impetuoso sviluppo della città legato alla nascita delle acciaierie, nella sua relazione su “L'Acciaieria, una fabbrica per la Marina”. Un momento per riflettere su come la società civile dell'epoca sia stata determinante per creare quel retroterra culturale necessario a supportare un cambio così deciso nel tessuto cittadino. Non estranea in questo la grande tradizione massonica e postunitaria ternana, anche se come ricorda lo stesso Bellezza “… Benedetto Brin non era un massone”, volendo così intendere che la natura dell'uomo prescinde dalle sue appartenenze sociali.

E a chiudere i lavori del convegno è stato proprio Massimo Bianchi, Gran Maestro aggiunto del G.O.I., che da buon livornese sicuramente legato alla tradizione risorgimentale, fa sentire il peso della tradizione massonica nella vicenda dell'Unità d'Italia.

“Quello che voglio sottolineare – commenta Bianchi – è come sia necessario ritornare al sentimento di Patria. L'ultimo grande uomo politico che ha insistito su questo valore è stato Carlo Azeglio Ciampi, soltanto con lui l'Italia ha riscoperto un orgoglio di appartenenza che sembrava sopito. Più si legge la storia più siamo convinti che sia necessario migliorare l'umanità. È quello che da sempre cerca di fare il Grande Oriente d'Italia, per i massoni non può essere insignificante quello che accade nella realtà”.

“Viviamo un periodo politico particolarmente delicato – aggiunge concludendo il suo intervento il Gran Maestro aggiunto – il federalismo sembra riportare l'Italia a un'idea di disuguaglianza e divisione. L'unico federalismo a cui si può pensare è quello risorgimentale quando tutte le parti chiamate in causa lavorarono per l'interesse comune dell'Unità. Mi auguro che questa celebrazione non rimanga una semplice commemorazione, ma abbia degli effetti concreti sulla realtà storica”.

Con questo convegno si apre una interessante finestra sulle celebrazioni dei 150 anni dall'Unità d'Italia, per le quali Il Grande Oriente d'Italia sta organizzando una serie di interventi su tutto il territorio nazionale analoghi a quello tenutosi ieri a Terni. Per la cronaca due i momenti particolari nel programma: quando, in apertura dei lavori, è stato fatto ascoltare per intero l'inno nazionale di Mameli e, prima della relazione del professor Bellezza, l'inno della Marina Militare italiana.

(Luca Biribanti – Carlo Vantaggioli)


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