E’ successo tutto due giorni fa, di mattina, alla stazione ferroviaria di Terni: gli agenti della Polfer notano due giovani stranieri fermi a parlottare nel sottopasso e dato che in quella fascia oraria non sono previsti treni né in arrivo, né in partenza, decidono di chiedere loro i documenti, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio mirati al contrasto dell’immigrazione irregolare, disposti dal Questore Messineo.
La reazione dei due è spropositata: iniziano ad urlare e non fanno avvicinare i poliziotti, dando in escandescenze e cercando di colpirli. Cercano di fuggire dalla stazione e in poco tempo si raggruppa una folla di curiosi. La Polizia Ferroviaria richiede l’ausilio di una Volante che arriva immediatamente ed insieme riescono a fermare uno dei due ragazzi, mentre l’altro si dilegua nelle vie cittadine.
A fatica, riescono a portarlo in ufficio, dove, alla fine, dopo circa un’ora, riescono a fargli tirare fuori dalla tasca un regolare permesso di soggiorno rilasciato per attesa protezione internazionale dalla Questura di Rieti. Alla domanda degli agenti sul perché non lo avesse mostrato subito risponde: “Io i documenti li faccio vedere solo alla Polizia di Rieti”. Il 25enne nigeriano è stato denunciato per resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale e per il rifiuto di declinare le proprie generalità.
Sempre la polizia ha individuato una 23enne nigeriana, che ora verrà espulsa. La giovane è stata fermata dalla Polizia di Stato in una zona semi-centrale della città, ad insospettire gli agenti il suo atteggiamento, che faceva pensare che fosse dedita alla prostituzione. Senza documenti, senza fissa dimora in Italia, senza amici, né conoscenti in città, è stata accompagnata all’Ufficio Immigrazione della Questura, dove esperiti gli accertamenti di rito, è stata espulsa dal Territorio Nazionale ed accompagnata al Centro di Identificazione ed Espulsione di Ponte Galeria (Roma).
Ora, la 23enne nigeriana, non appena conclusa la pratica per il riconoscimento della nazionalità, verrà imbarcata su un aereo per fare ritorno nel suo Paese di origine.