Impianti sportivi, barriere architettoniche e possibili canali di finanziamenti tra i temi affrontati durante l'incontro promosso dal comitato "Sport a Spoleto"
Il tema della riqualificazione degli impianti sportivi di proprietà pubblica e dell’abbattimento delle barriere architettoniche è particolarmente sentito dagli addetti ai lavori del settore sport e a dimostrarlo è stata la grande partecipazione all’incontro promosso dal Comitato “Sport a Spoleto” alla Casina dell’Ippocastano.
“Una iniziativa – ha spiegato il promotore Paolo Martellini – finalizzata a dare seguito al primo incontro di un mese fa, quando dirigenti ed appassionati di sport avevano manifestato una serie di problematiche legate proprio alla mancata manutenzione degli impianti che, in più casi, si trovano in stato di degrado”.
L’incontro quindi è servito a fornire agli attori dello sport una serie di informazioni e indicazioni di base per valutare se ci siano le possibilità di attivare progetti di riqualificazione.
Barriere architettoniche, l’esempio del Tiro a segno
Il dibattito si è aperto con la testimonianza di un caso reale, ovvero quello del Tiro a Segno di Spoleto. Il Presidente Dottor Antonio Pismataro ha ripercorso l’iter che ha permesso all’impianto di diventare accessibile a chiunque grazie all’abbattimento delle barriere architettoniche, sia delle piste da tiro, sia di tutte le pertinenze a partire da bagni e spogliatoi. Un percorso che permetterà al tiro a segno di diventare centro federale, reso possibile anche grazie alla preziosa collaborazione del Comitato Paralimpico regionale.
“Abbiamo subito sposato il progetto di Spoleto – ha affermato Gianluca Tassi Presidente regionale Comitato Paralimpico – ci siamo impegnati per portare in Umbria un centro federale. Questo genere di iniziative ci permettono di far conoscere il nostro movimento e su questo fronte in Umbria dobbiamo ancora lavorare molto, non siamo ancora ben radicati e conosciuti. Per quanto riguarda l’accessibilità si può ancora fare tanto e le opportunità per intervenire sugli impianti non mancano a partire da quelle messe a disposizione dalla regione. Spesso però ho partecipato ad inaugurazioni di nuovi impianti studiati male, che non favoriscono l’accessibilità nonostante i protocolli impongano interventi specifici. Ci vorrebbe poco per realizzare impianti accessibili”.
I possibili finanziamenti
Sulle opportunità di finanziamento e sulle modalità di accesso è intervenuto Paolo Pacifici della Advanced Planning Engineering, società che si occupa di progettazione integrata ed offre servizi di pianificazione economico-finanziaria per accompagnare enti e privati nella presentazione di progetti finalizzati anche alla riqualificazione degli impianti sportivi.
Le opportunità di accedere ai finanziamenti sono molteplici, ma Pacifici ha posto l’attenzione su un aspetto fondamentale ovvero quello della sostenibilità dei progetti: “Sarebbe auspicabile una pianificazione territoriale, una programmazione integrata sui territori dell’impiantistica sportiva, ma questo aspetto lo deve curare la politica. La differenziazione dell’offerta permetterebbe di massimizzare gli investimenti in una logica di programmazione di area vasta. In questo modo sarebbe garantito anche l’utilizzo razionale delle risorse”. L’accessibilità non può essere motivo di premio nei bandi, deve essere un presupposto fondamentale.
Gli impianti della Provincia di Perugia
Per chiudere la prima fase del dibattito, prima di passare la parola agli attori dello sport spoletino per le domande, è stato l’ingegner Giampiero Bondi della Provincia di Perugia che ha fatto il punto su alcuni impianti sportivi della città, proprio di proprietà della Provincia. Bondi ha ricordato che sabato verrà inaugurata la nuova palestra dell’alberghiero, realizzata grazie alla collaborazione con la Croce Rossa Italiana e il Comune.
La Provincia ad oggi ha competenza solo sulle palestre scolastiche. È il caso del PalaRota di Spoleto (l’impianto più importante della città) che però, come ben noto, è un ibrido, come altri impianti in Umbria, perché oltre ad essere un palazzetto è anche una palestra scolastica. Dal 2019 però la Provincia ha stilato una convenzione con il Comune di Spoleto che è a tutti gli effetti il gestore dell’impianto. È chiaro comunque che, viste le condizioni di degrado in cui versa il PalaRota, c’è assolutamente bisogno di un intervento di manutenzione per restituire un palazzetto alla città.