L’arte come terapia. L’arte come strumento di indagine della psiche, come luce, nei momenti più difficili dell’esistenza. L’arte contro il dolore. E’ tutto questo ma anche molto altro “Arte in Terapia, 33 diagnosi d’artista”, mostra ufficiale della 56° Edizione del Festival dei Due Mondi, costituita da un collettivo di artisti di fama internazionale e che si svolgerà a Spoleto (PG) dal 29 giugno al 20 luglio prossimo. Un’esposizione itinerante che trova la sua base proprio nei luoghi deputati alla battaglia contro il dolore, ovvero i reparti di medicina e oncologia dell’ospedale San Matteo degli Infermi di Spoleto, ma anche nei più bei alberghi della città del Festival dei Due Mondi, oltre che nell’antichissima chiesa di Sant’Agata (parte del museo archeologico di Spoleto) dove verranno esposte le opere d’arte della Galleria Gagliardi di San Gimignano, nota a livello internazionale.
La mostra si svolgerà non solo all'interno degli spazi del San Matteo degli Infermi ma anche in altre location di Spoleto e dintorni. L’Albornoz Palace Hotel, già ospitante le opere di oltre 300 artisti provenienti da tutto il mondo e luogo privilegiato di esposizioni di primo livello nel panorama artistico contemporaneo sarà un altro dei siti deputati alla mostra, insieme all’Hotel dei Duchi,all’Hotel Clitunno, all’Hotel Gattapone, all’Hotel San Luca, all’Hotel Cavaliere, alla già citata Chiesa di Sant’Agata ma anche alla Fondazione Giulio Loreti di Campello sul Clitunno.
Curatori della mostra, il professor Alberto D’Atanasio, insegnante e docente universitario di Storia dell’arte e Nazzareno Miele, primario del reparto di Medicina intensiva del nosocomio spoletino ma anche grande appassionato d'arte contemporanea. Un progetto espositivo nato grazie all’incontro alchemico tra il mondo della scienza e quello dell’arte, mondi tanto lontani ma allo stesso tempo profondamente affini. “Questa mostra è nata dall’elaborazione di un dialogo ancora in corso e mai chiuso tra me e Nazzareno Miele – afferma D’Atanasio – Tre anni fa circa, tra varie vicissitudini personali che mi hanno portato a recarmi all'ospedale, chiesi al professor Miele chi avesse scelto le opere presenti nel reparto e scoprii che era stato proprio lui ad aver selezionato artisti e collocazione dei lavori, secondo un percorso fatto di suggestioni, paradossi, intuito, dove la normalità delle cose era stata ribaltata. In quel momento è nata l’idea di realizzare una mostra negli spazi dell’ospedale, lì dove già esiste un germe di esposizione”. Una mostra d’arte, in cui gli artisti espongono le proprie opere non in un luogo ordinario deputato all’arte, ma in un ambiente sinonimo per antonomasia di dolore, di attese, di pazienza, di cure, quindi di amore, passione, pathos e morte, tristezza, disillusione, thanatos. “Hanno aderito artisti del nuovo figurativismo e astrattisti puri, artisti concettuali e di frattura sia filosofica che estetica, che mostrano una produzione iconologica di provocazione, su temi anche etici – continua D’Atanasio – L’arte è un universo in continua evoluzione, ma è evidente che un medico e chi ha la pratica della cura e il benessere delle persone deve avere capacità analoghe a quelle di chi ha la creatività come metro di relazione e analisi”.
L'esposizione ha anche una finalità di natura benefica, in quanto alcune delle opere esposte saranno battute all'asta e i proventi devoluti alla onlus Aglaia di Spoleto, associazione impegnata nell'assistenza e cura a domicilio del malato oncologico terminale attraverso cure palliative. Finalità questa connessa ad' un altro obiettivo della mostra, ovvero rilevare una realtà ospedaliera che funziona. “Arte in terapia, 33 diagnosi d’artista” vuole riscoprire il senso antico del racconto e dell’affabulazione, soprattutto stimolare i giovani a conoscere eventi che si relazionano con luoghi come l’ospedale e il servizio alla salute del cittadino. Gli artisti sono stati scelti tra personalità della storia dell’arte contemporanea, e tra quelli che si sono distinti per talento e coerenza allo stile e alla filosofia. Tre le sezioni: opere pittoriche, istallazioni e sculture, opere multimediali e fotografiche.
Previsto un catalogo delle opere che sarà edito dalla Futura edizioni Perugia e distribuito su tutto il territorio nazionale. In esso ci saranno contributi specifici letterari di Alberto D’Atanasio, Luca Sapori, direttore sanitario del San Matteo degli Infermi, di Nazzareno Miele e testimonianze di ex ricoverati che sono esperienza di solidarietà di abnegazione e di dignità di chi fa un lavoro per amore prima che per necessità economica.
Al termine dell’esposizione verranno consegnati due speciali premi alla carriera.
Appuntamento dunque per il vernissage per sabato 29 Giugno p.v. alle 18.00 presso i reparti di medicina e oncologia del San Matteo degli Infermi.