Jacopo Brugalossi
C’era grande attesa per la presentazione del nuovo macchinario per la risonanza magnetica donato all’ospedale di Spoleto dalla Fondazione Carispo. Un macchinario di cui si era iniziato a parlare molti mesi fa e che ha avuto qualche intoppo nell’iter di posizionamento nella struttura, ma che ormai da un paio di mesi svolge a pieno regime il suo compito, per la grande soddisfazione della direzione sanitaria dell’ospedale, del direttore generale dell’Asl 3 Sandro Fratini, del sindaco di Spoleto Daniele Benedetti, del presidente della Fondazione Carispo Dario Pompili e della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, tutti desiderosi oggi di ufficializzare il nuovo fiore all’occhiello del San Matteo degli Infermi col taglio del nastro.
A giudicare dal tono entusiasta del suo intervento, il più felice dell’arrivo del macchinario è colui che avrà il compito di utilizzarlo, il primario del reparto di radiologia Massimo Vagnucci. “E’ un gioiello tecnologico, tra i migliori al mondo nel suo genere – ha detto – che ci permetterà di indagare parti del corpo che con il macchinario precedente non avevamo l’opportunità di esplorare, e di fare esami approfonditi su cuore, mammelle e fegato con immagini di altissima qualità.
Un’eccellenza sanitaria, dunque, che arricchisce il prestigio dell’ospedale di Spoleto, ma che dovrà essere in funzione almeno 12 ore al giorno, anche perché la risonanza magnetica sta diventando sempre più un esame di routine, con conseguente allungamento delle liste d’attesa. Per ovviare alla carenza di personale il direttore generale dell’Asl 3 Fratini avrebbe pensato di aprire all’utilizzo del macchinario da parte dei privati, una situazione che anche il sindaco Bendetti ha approvato, definendola “funzionale”.
Infiniti i ringraziamenti che i due hanno tributato a Dario Pompili e a tutta la Fondazione Carispo, che dal 2005 ad oggi ha realizzato interventi presso l’ospedale di Spoleto per 3 milioni di euro, benché quest’ultimo sia stato giudicato il più importante fra tutti dallo stesso Pompili. Il presidente, che ha ribadito come quello sanitario sia il settore principale d’intervento della sua Fondazione, ha sottolineato con orgoglio il fatto che il progetto abbia potuto prendere forma in un periodo di forte contrazione finanziaria, ma ha anche ammesso che le scelte che la Fondazione Carispo farà da ora in avanti saranno frutto di attente valutazioni, e che saranno gli investimenti ingenti ed importanti ad avere la priorità, a discapito necessariamente di qualche progetto di minore portata.
Un concetto, questo, sposato appieno dalla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, che nel suo intervento ha messo in evidenza la stretta collaborazione tra le Fondazioni e le stesse aziende ospedaliere nella scelta di dove destinare le donazioni. “Soprattutto per i ‘macchinari pesanti’ come la risonanza di Spoleto – ha aggiunto la Marini – per cui grazie alla generosità delle Fondazioni possiamo continuare a garantire l’adeguamento tecnologico”.
Il taglio del nastro predisposto nella sala dov’è posizionata la risonanza e la benedizione del macchinario data da Don Alessandro Lucentini hanno dato ufficialmente il via al nuovo corso del reparto di radiologia dell’ospedale di Spoleto.