(Car.Van.)- Grande attenzione per il Vocal Jazz Workshop con docente la famosa cantante americana Michele Hendricks, che si sta tenendo da mercoledi 17 luglio presso il Cantiere Oberdan di Spoleto. L'importante iniziativa artistica e culturale è inserita nella programmazione estiva di LaMaMa Spoletopen ed è organizzata dalla cantante e docente, Daniela Panetta, assistant coach italiana della Signora Hendricks. Al corso stanno partecipando 11 allievi provenienti da tutta Italia, di solito artisti con alle spalle una solida preparazione di base ed in alcuni casi anche una carriera già avviata
Il vocal jazz workshop tenuto da Michele Hendricks infatti, ha come argomento base l’improvvisazione vocale jazz. E’ adatto a vocalist che hanno già un’esperienza di canto nel jazz e conoscano le basi del canto scat con relativi giri armonici standard del blues e del rhythm & changes.
In aggiunta al corso di vocal jazz è stata organizzata anche una master class di strumento, scegliendo tra chitarra, pianoforte, contrabbasso, batteria. La Master è seguita dal team di musicisti per l'Italia della Signora Hendricks: Renato Chicco al piano, Giuseppe Bassi al contrabbasso, Guido Di Leone alla chitarra.
Ogni sera poi, durante lo svolgimento del workshop, sono state organizzate delle serate preso alcuni locali di Spoleto dove gli allievi ed i musicisti del team, si ritrovano per delle appassionate jam session. Ieri sera, presso il Ristorante Due Querce, in occasione di una cena di appassionati di musica, si è tenuta una applauditissima esibizione (guarda le foto) di tutti gli allievi e della stessa Michele Hendricks, che ha regalato al pubblico due brani del repertorio classico.
Spoleto si conferma dunque un crocevia importante per iniziative artistiche di alto profilo come quella in corso al Cantiere Oberdan, iniziative che propongono anche una visione nuova per la gestione degli spazi artistici cittadini, spesso sottoutilizzati non appena il Festival dei 2Mondi chiude il sipario. O anche una nuova programmazione, in settori appannaggio di altre città, come il Jazz appunto, che lasciano intravedere nuovi spiragli di crescita culturale ed economica, senza però commettere “invasioni di campo” di scarsa utilità.
Inoltre, l'alto profilo qualitativo del workshop, ed anche di chi partecipa, sia alla realizzazione che al corso stesso, consente di veicolare l'immagine della città in contesti diversi e forse anche, più interessati e appassionati dei noti “salotti romani”.
Domenica 21 luglio grande chiusura con il “Saggio” di fine corso, che si terrà in forma di concerto aperto al pubblico, sempre presso i locali del Cantiere Oberdan, in Piazzetta S.Gabriele dell'Addolorata. dalle 21, 30 in poi.
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Foto: TO-Carlo Vantaggioli
