Un silenzio “assordante”, tra le lacrime delle centinaia e centinaia di persone che hanno affollato la chiesa di San Pietro nel pomeriggio e la pioggia battente all’esterno. In tanti si sono voluti stringere attorno ai familiari di Adele Bocchini, la 17enne spoletina scomparsa giovedì mattina per colpa di un tremendo incidente stradale avvenuto lungo la provinciale 418, nel tratto tra Santo Chiodo e San Giovanni di Baiano.
Davanti a quella bara bianca, adornata da una corona di rose rosse, monsignor Luigi Piccioli, che ha presieduto il rito funebre, ha cercato di dare forza ai genitori, al fratello, ai parenti tutti ed ai tantissimi amici di Adele. Il vicario arcivescovile e parroco del centro storico, dove la ragazza viveva, ha spiegato di non averla conosciuta in vita, ma il ricordo di tutti è quello di una ragazza gioiosa, amante della vita e capace di coglierne i suoi segnali positivi, ed è partendo dal suo esempio che si deve affrontare questo momento di sofferenza. Dal sacerdote è arrivato l’invito a “guardare oltre quello che i nostri occhi vedono” davanti ad una giovane vita spezzata e tanto dolore: “Noi usciremo più arricchiti da questo momento perché avremo la capacità di vedere oltre quello che la vita ci mostra“. Quindi l’appello a stare in silenzio “per ascoltare Dio, perché Adele è di fronte a lui e ci aiuterà a superare questo momento difficilissimo“. Ed è in silenzio che quel feretro candido ha lasciato la chiesa, seguito da una folla attonita che non sa darsi ancora risposte davanti alle domande che una tragedia così grande pone.