Jacopo Brugalossi
Terzo tentativo e terzo “nulla di fatto” per la tanto attesa approvazione del regolamento IMU. La seduta del consiglio comunale prevista per oggi non è neanche cominciata per la mancanza del numero legale. Da un lato c’era una maggioranza che dopo il secondo appello era orfana di quattro elementi (Marco De Angelis, Silvano Pompili, Daniela Tosti e Giacinto Tiberi) più il sindaco Benedetti. Dall’altro i gruppi di opposizione che hanno deciso di non entrare in aula e, letteralmente inviperiti, hanno chiesto a gran voce le dimissioni del primo cittadino attraverso un comunicato stampa congiunto. Ecco com'è andata.
Maggioranza senza numeri – Al momento del primo appello, previsto per le 15.30, i consiglieri di maggioranza presenti in aula si contavano sulle dita di una mano. Non è andata meglio alla seconda chiamata, iniziata alle 16.15, ben 45 minuti dopo la prima: la maggioranza continuava a non avere i numeri. A quel punto, la presidente Cristofori ha annunciato di voler procedere ad un ulteriore tentativo alle 17, scatenando le ire dei consiglieri di opposizione, che hanno perfino minacciato azioni giudiziarie contro un provvedimento – quello del terzo appello – che non sarebbe previsto dal regolamento. Morale della favola, la seduta si è chiusa prima ancora di cominciare, con buona pace dei contribuenti che entro il 17 dicembre dovranno saldare l’ultima rata dell’imposta.
“Aliquote già stabilite” – Sindaco e capigruppo di maggioranza hanno cercato di tranquillizzarli in serata, con un comunicato stampa inviato alle redazioni dove si ricorda che la discussione odierna “non riguardava in alcun modo le aliquote relative alla prima e alla seconda abitazione, già stabilite in via definitiva il 28 giugno scorso con delibera del Consiglio stesso”. “I valori per il 2012 – recita la nota – sono stati mantenuti ai livelli minimi previsti per legge sia per quanto riguarda le abitazioni concesse ad uso gratuito a parenti in linea retta di 1° grado, sia per gli immobili concessi in locazione a canone agevolato regolarmente registrati, mentre per tutte le altre categorie il Comune di Spoleto ha stabilito aumenti (0,05 e 0,14) molto contenuti rispetto a quanto previsto in altre realtà regionali e nazionali. Il regolamento IMU – si legge ancora – serve a fornire una disciplina di dettaglio rispetto a quanto contenuto nella normativa statale in riferimento al criterio da adottare per la determinazione del valore delle aree fabbricabili, le cui aliquote sono comunque state stabilite dal Consiglio comunale nel giugno scorso. Pertanto l'IMU sulle aree fabbricabili sarà calcolato in base al valore venale in comune commercio al 1° gennaio 2012 come previsto dalla legge. Il Comune, così come in passato, farà riferimento alle tabelle trasmesse dall'Agenzia del Territorio”.
Assenti giustificati – Nel comunicato, la maggioranza rimanda al 17 dicembre la discussione sul regolamento, specificando che non esistono problemi o frizioni al suo interno, e che solo per questioni lavorative alcuni consiglieri non hanno potuto rispondere al secondo appello, pur essendo presenti nel Palazzo alle 16.30. Sindaco e capigruppo, infine, stigmatizzano l’atteggiamento della minoranza che, “pur avendo presentato 4 emendamenti, ha deciso di far mancare il numero legale”.
Opposizioni furibonde – Di tutt’altro avviso, ovviamente, sono i gruppi di opposizione, imbufaliti per “l’ennesima prova di incapacità della maggioranza e per il suo totale disinteresse per i problemi dei cittadini”. “Sull'approvazione del Regolamento IMU, che sta tenendo con il fiato sospeso centinaia di famiglie spoletine, preoccupate e disorientate, – recita la nota congiunta di Pdl, Terzo Polo, 5 Stelle, Gruppo Misto, Raggruppamento Loretoni e Rinnovamento per Spoleto – ancora una volta non e' stato possibile affrontare una adeguata discussione, vista la latitanza di buona parte dei consiglieri comunali di maggioranza, la cui assenza non ha garantito il mantenimento del numero legale. L'opposizione, non avendo viste accolte nessuna delle proposte correttive al Regolamento, tese ad ottenere una più equa ed umana regolamentazione delle imposizioni fiscali previste, ha ritenuto di non entrare nella Sala Consiliare per non essere indirettamente strumento e complice di tale azione vessatoria”. Nella nota c’è spazio anche per una reprimenda nei confronti della presidente Cristofori “Vogliamo stigmatizzare anche il comportamento della Presidente del Consiglio Comunale che, in una forma ingenua che non le si riconosce, ha cercato di trovare ogni espediente per recuperare la situazione venutasi a creare. Ci auguriamo che Sindaco ed Amministrazione tutta, abbiano un sussulto di dignità, e prendano l'unica decisione che la città apprezzerebbe: le immediate ed irrevocabili dimissioni dal loro mandato”.
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