Spoleto, New York City Ballet danza ricordando Menotti. Choc per scale mobili chiuse: aspetta e...Sphera! (Video TO©) - Tuttoggi.info

Spoleto, New York City Ballet danza ricordando Menotti. Choc per scale mobili chiuse: aspetta e…Sphera! (Video TO©)

Redazione

Spoleto, New York City Ballet danza ricordando Menotti. Choc per scale mobili chiuse: aspetta e…Sphera! (Video TO©)

Dom, 21/08/2011 - 12:20

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(Jac. Brug. – Car. Cer.) – Quando la grande danza chiama, Spoleto risponde. Specialmente se si chiama per il Duca, il compianto Maestro Gian Carlo Menotti di cui ricorre il centenario della nascita. E’ andato in scena ieri sera uno dei pezzi forti della kermesse “Sogno d’estate a Spoleto” e, allo stesso tempo, una delle punte di diamante delle iniziative per l’Anno Menottiano: l’esibizione dei primi ballerini del New York City Ballet. Un migliaio di persone ha occupato tutte le sedie a disposizione; la prevendita dei biglietti, come si apprende da fonti vicine all’organizzazione, ha avuto un’improvvisa impennata negli ultimi 4-5 giorni. E lo spettacolo, a cura di Daniele Cipriani, ha mantenuto le aspettative. Sulle note di Stravinsky, Bach, Shostakovic, Chopin e Gershwin e con le coreografie firmate da George Balanchine, David Ferndandez, Jerome Robbins e Cristopher Wheeldon, 9 ballerini (5 uomini e 4 donne) hanno danzato mettendo in mostra una tecnica sopraffina, e sprigionando dai loro corpi una passionalità che ha entusiasmato il pubblico.
A dire il vero durante la prima coreografia, l’Apollon Musagète, il pubblico è sembrato un po’ freddino, complice forse il ritmo compassato della musica. Ma già dalla seconda esibizione, un assolo di Joaquin De Luz sulla “Five variations on a theme” di Bach, gli spettatori si sono sciolti in un applauso entusiastico, che si è mantenuto tale anche per le restanti coreografie Terminando con una standing ovation per “Who cares” finale, danzato sulle note di Gershwin da tutti e 9 i ballerini.

Non sono tutte rose e fiori – Ma non è andato tutto per il meglio. Piazza Duomo, infatti, si conferma luogo poco adatto per la danza e il balletto. La scarsa pendenza del terreno impedisce infatti di vedere scene ed interpreti. “Andare ad un balletto e non poter vedere i movimenti dei piedi o, addirittura, delle gambe dei danzatori ha poco senso”, ha commentato qualcuno. Tanto è vero che una buona parte di pubblico ha cominciato a rumoreggiare sin dalle prima battute dello spettacolo, preferendo abbandonare il posto a sedere – 27 euro – per posizionarsi in piedi ai lati della Piazza o seduti sulle lunghe gradinate del Caio Melisso. A guardare di lato la platea sembrava di assistere ad uno spettacolo di struzzi, con la gente ad allungare il collo per ammirare i danzatori. Ma non è tutto. A metterci il carico da “90” sono state le istituzioni locali che, alla faccia dell'evento e della giornata prefestiva, hanno pensato bene di tener chiusi tutti i percorsi meccanizzati.
Problema ormai oggetto di numerose controversie quello della mobilità alternativa. Anche ieri chi ha scelto di parcheggiare alla Ponzianina o alla Spoleto Sphera – dando per scontato (e come poteva esser diversamente?) che venisse prolungato l’orario di esercizio di scale mobili e tapis roulant – ha dovuto fare dietro front e raggiungere a piedi piazza Duomo. Alla faccia dei recenti tagli di nastro e della tanto sbandierata ospitalità. Giovedì prossimo sarà la volta di Giovanni Allevi, appuntamento che vanta già più 700 prenotazioni solo da fuori regione. Chissà se Comune (sul palco ieri il vice sindaco Lisci rimarcava la giovane età della giunta e la voglia di 'fare') e Umbria Mobilità (nel cui cda siede lo spoletino Gilberto Stella) sapranno comprendere l'importanza dell'evento. Verrebbe da dire, aspetta e…..Sphera!

A cena a Casa Menotti – subito dopo lo spettacolo si è tenuta una cena in onore del NYC Ballet a Casa Menotti, messa a disposizione dai fratelli Monini. L'incontro conviviale è stato offerto da Donatello Cecchini che ha voluto così omaggiare la compagnia di danza americana.

©Riproduzione riservata

Le foto della cena sono di Flavia Valeria Romano©

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