“I Gruppi consiliari di Spoleto Popolare e Rinnovamento dopo essere stati pazienti ad aspettare che si placassero i gratuiti attacchi formulati negli ultimi giorni dai vari schieramenti dell’opposizione, ritengono a questo punto opportuno cercare, per quanto possibile, di ristabilire la verità dei fatti“. Inizia così la nota dei gruppi di maggioranza che replicano agli attacchi subiti di recente dal sindaco Fabrizio Cardarelli in merito al rimpasto di Giunta ufficializzato la scorsa settimana.
PRESENTATI I NUOVI ASSESSORI | LAURETI: “TESSERA PD MAI AVUTA, POSSO FARLA ORA”
LA PAURA FA QUARANTA! TRA POLITICI SMEMORATI, MEGAFONI E PIANI SEGRETI
“Il gruppo del PD – ricordano Spoleto Popolare e Rinnovamento – attacca il Sindaco per il ritiro della delega alla cultura all’assessore Quaranta affermando che Spoleto è divenuto lo zimbello d’Italia per tale scelta. Dimentica il gruppo del PD, evidentemente troppo preso nel cercare di usare strumentalmente l’avvicendamento che si è dovuto attuare in giunta in ottemperanza di una legge che impone di rispettare le quote rosa, che con comunicato stampa del 22 giugno 2015 chiedeva, senza mezzi termini, la testa dell’assessore Gianni Quaranta, e più volte anche nelle sedi del consiglio comunale lo ha accusato per le continue assenze e per la poca attività che svolgeva nella città del festival”.
“Ancora. Il Sindaco – prosegue la nota – viene tacciato di non essere stato presente nei tavoli istituzionali a difesa delle nostre aziende in crisi giungendo persino a citare a suo carico la chiusura della Panetto e Petrelli che, forse giova ricordare, ha chiuso i cancelli definitivamente con fallimento, dopo una lunga cassa integrazione, a maggio 2014, dopo che la precedente amministrazione del PD aveva promesso grandi cose e una gran ripresa con acquirenti dal sangue blu… Per il resto il Sindaco sta seguendo in prima persona, in ogni sede istituzionale, anche ai tavoli del Mise, le vertenze della Novelli e della Cementir e delle Industrie Matallurgiche con numerosi e reiterati incontri e questa amministrazione è stata la prima a garantire una linea di credito per poter anticipare la cassa integrazione ai lavoratori della Pozzi. Ci domandiamo quindi perché dover dire che il Sindaco è assente da questi tavoli di trattativa? Forse sarebbe meglio che il PD si domandasse dov’erano i suoi esponenti il giorno del picchetto presso l’azienda Novelli?”.
La maggioranza ne ha anche il Movimento 5 stelle, mettendo a confronto Spoleto con Roma: “Cosa dire invece riguardo all’annunciata mozione di sfiducia del Movimento 5 stelle nei confronti del Sindaco perché ha nominato come assessore alla cultura, a loro dire, una esponente del PD? Mentre la dott.ssa Laureti non è mai stata iscritta al PD, risulta che l’assessore alla cultura del Comune di Roma, come noto a guida M5S, oltre che iscritto sia stato anche fondatore del PD. Cosa faranno adesso i pentastellati di Spoleto? Chiederanno anche la sfiducia alla giunta Raggi per la medesima ragione? Al Movimento cinque stelle inoltre consigliamo di informarsi su cosa sta facendo il loro Sindaco di Roma con gli asili nido, visto che per presunte decisioni riguardo la gestione spoletina hanno gridato allo scandalo”.
Infine il riferimento ai consiglieri comunali di maggioranza approdati al gruppo misto e passati all’opposizione, Marina Morelli, Aliero Dominici e Francesco Saidi. “Riguardo le esternazioni e le accuse di incoerenza formulate dal gruppo misto, – evidenziano i gruppi di maggioranza – preferiamo non commentare le accuse di ‘tre personaggi in cerca di autore’ che hanno deciso di abbandonare la maggioranza senza neppure spiegare quali sarebbero state le fondamentali ragioni che li avrebbero indotti a passare all’opposizione dopo essere stati votati dai cittadini di Spoleto per sostenere la maggioranza che attualmente guida la città, in antagonismo a quelle forze politiche con le quali ora vanno a braccetto. Riteniamo al riguardo che il primo obbligo di coerenza sarebbe stato quello di dimettersi atteso come il loro mandato fosse stato conferito a fini del tutto diversi da quelli attualmente perseguiti, ma, come spesso accade, purtroppo, l’unico impeto appare essere quello del protagonismo.
In definitiva ci auguriamo che il giusto e sacrosanto diritto delle opposizioni di criticare la maggioranza venga per il futuro esercitato quantomeno con maggior rispetto della verità storica dei fatti”.