(Jac. Bru.) – Nel sistema integrato di interventi e servizi sociali a carico di un Comune rientrano una serie di misure volte al contrasto della povertà e di sostegno al reddito, con particolare riferimento alle persone senza fissa dimora. Ad ogni ambito territoriale spetta inoltre un servizio di pronto intervento per le situazioni di emergenza personale e familiare. Tra questi rientra quello dell’emergenza abitativa, per cui il Comune di Spoleto, al fine di garantire un alloggio a persone e nuclei familiari che ne siano momentaneamente sprovviste, si avvale non solo dei centri di prima accoglienza presenti sul territorio, ma anche di strutture ricettive che si rendano disponibili.
Interpellate 10 strutture – Scaduta a fine 2012 la convenzione con l’Hotel San Carlo Borromeo, l’amministrazione comunale ha avviato per il biennio 2013-2014 un’indagine di mercato interpellando 10 strutture alberghiere di Spoleto. Tra queste c’erano hotel di categoria 2 stelle, case religiose di ospitalità e ostelli. Ai responsabili è stato chiesto di fornire un preventivo che tenesse conto di varie possibilità: camere singole, doppie, triple o quadruple; trattamento con prima colazione o mezza pensione.
Solo una risposta – Sulla base delle tariffe richieste il Comune avrebbe provveduto a stilare un elenco delle strutture da utilizzare a scorrimento in base alle necessità contingenti. Elenco che però non è stato possibile neanche ipotizzare. Il motivo? Solo un albergo – un due stelle situato nella prima periferia della città – ha risposto all’appello nei termini previsti. Dagli altri nessun cenno. Va da sé, a questo punto, che in caso di emergenza il Comune si affiderà all’unico posto disponibile. Rivolgendosi solo in caso di mancata disponibilità di quest’ultimo o di emergenza particolarmente rilevante ad altre strutture.
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