La reliquia del Santo Patrono nei giorni scorsi , come da tradizione, è andata pellegrina nelle zone di Castel Ritaldi e Trevi.
Domenica 14 gennaio 2024 la città di Spoleto e l’intera archidiocesi di Spoleto-Norcia rendono omaggio al Santo Patrono, il giovane Ponziano, decapitato nell’anno 175 per non aver rinnegato la fede. Alle 11.30 nella Basilica Cattedrale l’arcivescovo Renato Boccardo presiederà il solenne pontificale in memoria del Santo.
Come tradizione, all’interno della chiesa, sarà esposta la reliquia del martire, il suo cranio. Alla Messa, oltre ai fedeli, prenderanno parte anche le autorità civili e militari del territorio, tra cui la presidente della Giunta Regionale Donatella Tesei e il sindaco di Spoleto Andrea Sisti. Alle ore 16.00, sempre in Duomo, ci saranno i Secondi Vespri Pontificali e, al termine, ci sarà il ritorno processionale della Reliquia alla Basilica di S. Ponziano. La processione sarà aperta da un gruppo di cavalli e cavalieri: ciò in ricordo del fatto che nell’iconografia classica S. Ponziano è raffigurato a cavallo ed è definito negli antichi scritti “felice cavaliere del cielo”.
Prima della festa del 14 gennaio, però, la sacra testa è andata pellegrina in due zone dell’Archidiocesi.
La sera dell’11 gennaio è stata accolta nella chiesa di Santa Marina a Castel Ritaldi per un momento di preghiera presieduto dall’Arcivescovo con i fedeli della Pievania di S. Brizio, affidata a don Vito Stramaccia. Nella sua riflessione mons. Boccardo ha sottolineato il coraggio e la coerenza di S. Ponziano per rimanere fedele al Battesimo ricevuto.
«Spoleto ogni anno ricorda la sua generosità, la sua fedeltà a Dio nonostante le lusinghe del giudice Fabiano. E ciò deve provocarci: quanto io so essere fedele, coraggioso, coerente nel vivere la vita cristiana? Ponziano è andato incontro al martirio perché sapeva che c’era qualcuno di più grande dell’Imperatore di Roma, qualcuno che aveva inciso il suo nome nel palmo di una mano. E il nostro tempo ha bisogno di segni concreti e tangibili della fecondità del Vangelo».
La sera del 12 gennaio, invece, la reliquia è stata esposta alla venerazione nel Santuario della Madonna delle Lacrime a Trevi, dove si è tenuta una preghiera di intercessione per la guarigione delle ferite della vita con suor Roberta Vinerba e il Ministero di intercessione del rinnovamento nello Spirito dell’Umbria. Mons. Boccardo nel saluto inziale ha detto: «Il nostro Santo patrono è invocato quale protettore dai terremoti. Questa sera, per la sua intercessione, vogliamo chiedere a Gesù che venga a guarire le ferite provocate dai terremoti interiori».
Nell’introduzione alla preghiera suor Roberta ha detto: «Ogni peccato ha origine in una comunione spezzata. Siamo qui perché vogliamo salvare la nostra vita, per pregare per essere guariti dalle ferite della vita, che hanno come radice la ferita del peccato. Tutto siamo peccatori. Siamo qui per lasciarci guardare da Gesù e la sua Parola trova ogni fessura per entrare. Nessuno che è qui se ne andrà a mani vuote, perché Lui sa ciò di cui abbiamo bisogno. La vera guarigione c’è quando c’è un ritorno ad una vita di sacramenti: è lì che il Signore della vita stringe la sua alleanza con noi e allora saremo capaci di amare e di perdonare». Tanti i fedeli che hanno preso parte a due momenti di preghiera a Castel Ritaldi e a Trevi.