Che l’acqua a Spoleto scarseggiasse già da diversi giorni è un dato ormai noto. Ma che quella che scorre nel sottosuolo di un’area piuttosto rilevante del territorio comunale fosse inquinata è una novità. Eppure l’Arpa, durante le consuete operazioni di monitoraggio delle acque sotterranee, ha fatto questa brutta scoperta: le acque sono contaminate da alcuni composti organoalogenati, in particolare tetracloroetilene e tricloroetilene.
Divieto di bere e annaffiare ortaggi – Dopo la preoccupante relazione dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale e visto il parere igienico-sanitario rilasciato dai responsabili dell’Asl 3, il sindaco di Spoleto Daniele Benedetti ha emesso oggi un’ordinanza che vieta l’uso potabile delle acque raccolte dai pozzi situati all’interno di un area individuata e perimetrata dall’Arpa. Non solo, il divieto di estende anche all’uso irriguo per ortaggi e verdure destinati all’alimentazione se l’acqua proviene da pozzi nei quali il valore dei solventi supera i 10 microgrammi per litro. Dal Comune si tende inoltre a precisare che le acque dei pozzi pubblici e dell’acquedotto comunale non sono interessate da alcuna contaminazione.
L’area contaminata – Le acque a rischio sono dunque solo quelle dei pozzi privati, anche se la zona perimetrata dall’Arpa è piuttosto estesa. Eccola in dettaglio: Via XXV Aprile, Via Antonio Gramsci, Via Don Giovanni Minzoni, Via XXV Aprile, Via della Cerquiglia, Via Indipendenza, Via Fratelli Cervi dall’incrocio con V.le Trento e Trieste all’incrocio con Via Caduti di Nassirya, Via Caduti di Nassirya dalla rotatoria fino all’incrocio con il Cimitero di San Sabino nella fascia di 100 m a monte del tratto stradale indicato, Il tratto dall’incrocio del Cimitero di San Sabino a Via Pasquale Laureti attraverso il terreno che separa il Cimitero dall’abitato, Via Enrico Arcioni, Via Francesco Romoli Venturi dall’incrocio con Via Enrico Arcioni all’incrocio con Via Guglielmo Marconi, Via Giacomo Reggiani dall’incrocio con Via Guglielmo Marconi all’incrocio con Antonio Meucci, Via Antonio Meucci in destra idrografica rispetto al torrente Tessino proseguendo per la strada arginale del Torrente Tessino fino al civico 115, rientrando lungo Via Gugliemo Marconi fino all'incrocio con Via XXV Aprile.
Pozzi non censiti – L’area contaminata individuata fino a questo momento dai tecnici dell’Arpa, tra l’altro, non può considerarsi definitiva. Per il momento sono 43 i pozzi analizzati, ma le indagini proseguiranno a tappeto. Un problema che potrebbe sorgere è quello dei pozzi “non censiti”, quelli cioè che non risultano alle mappe dell’Arpa e che quindi i tecnici non sono nelle condizioni di analizzare. Sono gli stessi proprietari di tali pozzi a dover segnalare la loro presenza all’Agenzia regionale per la protezione ambientale, a meno che non decidano di far analizzare le loro acque da laboratori privati.
Indagini in corso – Oltre a continuare il monitoraggio dei pozzi e ad estendere l’analisi anche fuori dai confini della “zona rossa”, l’Arpa e la Provincia di Perugia stanno mettendo in campo tutti i necessari accertamenti per risalire alle cause della contaminazione ed individuare gli eventuali responsabili del danno.
(Jac. Bru.)
