Hanno tra i 30 e i 33 anni i tre uomini arrestati dal personale del Commissariato di polizia di Foligno su ordine del gip di Spoleto accusati di spacciare eroina e cocaina a Foligno. Tutti sono di nazionalità tunisina e sono finiti in manette nella mattinata di venerdì.
Gli arresti sono il frutto di un’indagine realizzata negli ultimi mesi sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto, che ha permesso di documentare una incessante attività di spaccio di eroina e cocaina. Il tutto avveniva in diverse zone del territorio folignate, dove gli indagati – già noti alla Polizia in quanto gravati da precedenti specifici – si sarebbero organizzati in modo da poter continuamente assecondare la domanda di decine di assuntori, offrendo loro le suddette tipologie di sostanza stupefacente.
Grazie agli approfondimenti degli investigatori e alle attività di osservazione è stato possibile acquisire elementi e testimonianze precise e circostanziate che hanno fornito inequivocabili riscontri dell’attività di spaccio.
In particolare, è emerso il ruolo di uno dei tre indagati – un 30enne – che si occupava di gestire i contatti telefonici con la clientela, lasciando agli altri due complici – rispettivamente di 33 e di 32 anni – il compito di cedere materialmente in strada le dosi di stupefacente richieste di volta in volta dai vari acquirenti. Ad ulteriore riscontro della propria attività investigativa, i poliziotti hanno peraltro realizzato, in più occasioni, dei sequestri di sostanza stupefacente, complessivamente acquisendo poco meno di due etti di eroina e circa cinquanta grammi di cocaina.
All’esito dell’indagine, i tre cittadini tunisini sono stati dunque raggiunti da un’ordinanza cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Spoleto, che ha disposto, per tutti, l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere.
In sede di esecuzione dell’ordinanza cautelare, gli uomini del Commissariato di P.S. di Foligno hanno, inoltre, realizzato alcune perquisizioni personali e domiciliari, che hanno consentito di rinvenire e sequestrare – oltre ad una ulteriore dose di cocaina ed a qualche grammo di hashish – materiale utile al confezionamento delle singole dosi ed una somma in contanti pari a 4.000 euro, ritenuta provento dell’attività di spaccio.