Sequestrato e picchiato da tre aguzzini, finiti tutti in cella. Una storia da film, finita nel primo pomeriggio di ieri (domenica 22 luglio), lungo la E45, quando una pattuglia della Polizia Stradale di Città di Castello, ha fermato un’auto con a bordo 4 cittadini di origine pakistana per un controllo di routine. Da subito gli agenti si sono insospettiti, in quanto uno dei passeggeri aveva evidenti lesioni al volto e appariva privo della libertà di parola.
I 4 sono stati portati subito negli uffici del Commissariato di Polizia tifernate. Dal controllo dell’auto è stato rinvenuto un coltello, vestiti sporchi di sangue ed altri oggetti, tra cui un arnese in legno ed una chiave svitabulloni.
Una volta condotto il ferito presso il pronto soccorso, è stato appurato che le sue lesioni non potevano che ricondursi a cause estranee al medesimo e comunque di natura non accidentale. Separato dal resto del gruppo e messo alle strette dai poliziotti, il cittadino pakistano ferito non ha potuto far altro che raccontare agli agenti di essere stato privato della libertà personale e picchiato dagli altri occupanti del veicolo.
Data la complessità e la delicatezza del caso, è stata fatta intervenire anche la Squadra Mobile della Questura di Perugia, che ha fatto subito partire le indagini coordinata dal Pm di turno della locale Procura della Repubblica. Dagli accertamenti esperiti, in collaborazione con il personale della Questura di Ravenna e Arezzo, è emerso che, nella serata precedente, mentre l’uomo ferito si trovava al lavoro in un Kebab di Ravenna, con una scusa era stato fatto salire a bordo di un’auto, dove si trovavano gli altri tre connazionali che lo hanno sequestrato e picchiato ripetutamente per ore.
La persona sequestrata è stata trasportata fino ad Arezzo, condotta all’interno di un appartamento non meglio indicato dove si sono consumate altre violenze. La vittima è stata poi nuovamente fatta salire a bordo della vettura e fatta cambiare d’abito, per essere riportata a Ravenna. Solo l’intervento dei poliziotti che hanno fermato la vettura ha consentito di interrompere il folle sequestro del cittadino pakistano da parte dei propri connazionali.
Dopo altri complessi accertamenti della Squadra Mobile di Arezzo è stato possibile individuare l’appartamento dove era stato condotto il sequestrato, all’interno del quale sono state rinvenute carte sporche di sangue ed una pistola giocattolo, verosimilmente utilizzata per intimorire e percuotere la vittima.
I tre sequestratori sono stati arrestati e associati alla Casa Circondariale di Capanne, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Sono in corso gli accertamenti per appurare i motivi di un crimine cosi efferato.