E’ durissimo il commento del costruttore del Palazzo della Posterna, il geometra Rodolfo Valentini, all’indomani del deposito delle motivazioni della sentenza che, come si ricorderà, ha portato alal condanna della società edilizia e di alcuni tecnici privati e comunali. “Il giorno successivo all'udienza dell'8 marzo – scrive Valentini – una nota dell’Amministrazione, in data 10 marzo 2010, così recitava: “Posterna, il Comune: piena fiducia nell'operato della magistratura”. All'esito della pubblicazione della sentenza gradirei conoscere, sempre dall’Amministrazione, le motivazioni che hanno ispirato una enunciazione irragionevole giacché rapportata alla specifica vicenda della “Posterna”. Il sottoscritto ha fiducia nella Magistratura, ma non si può esprimere lo stesso convincimento dell’operato dei Magistrati. Mi spiego meglio, è stato celebrato un processo in cui il risultato non corrisponde all’andamento del dibattito, infatti, i numerosi testimoni e consulenti di parte che hanno sostenuto la tesi della difesa vengono liquidati dal Giudice come “totalmente neutri ed ininfluenti” mentre i tecnici del P.M. che non hanno saputo nemmeno rispondere alle domande formulate, per indicare almeno una, diciamo una norma che avesse confermato la tesi dell’accusa, sono stati ritenuti credibili, anche quando hanno reso affermazioni non veritiere. Il fatto grave, inoltre, è stato, a parere dello scrivente, quello di aver concluso un processo senza avere acquisito una nuova perizia, considerato che nel fascicolo del Giudice esistevano una consulenza del P.M. e ben tre consulenze di parte di segno contrario. Con questi presupposti, pare incomprensibile affermare piena fiducia nell’operato, almeno, di tale Magistratura. Detto questo, si può ancora una volta ribadire qualche concetto fondamentale: nel Comparto della Posterna non è stata compiuta alcuna speculazione edilizia, né tantomeno sono stati commessi illeciti di ogni tipo, come ben sa anche l’Amministrazione Comunale, ora esposta al risarcimento degli ingenti danni, che andremo a chiedere. Pertanto, torno a ribadire, la piena Conformità della costruzione al Permesso di Costruire, preceduto dall’approvazione del PARU, sui pareri di conformità espressi, da una molteplicità di Enti pubblici; senza che gli autori di quei pareri siano stati presi in considerazione dai P.M. Che anzi rinvengono nel Comune, nella Sovrintendenza e nella Regione, le parti offese del presupposto reato edilizio. I danni, come è facile comprendere, sono stati, sono e saranno ingenti, ma di semplice quantificazione, perché tutti documentabili. E qualcuno, persone giuridiche, pubbliche e/o private, sarà costretto a pagarli“.
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