di Ada Spadoni Urbani (*)
È stato indubbiamente importante che il Gruppo consigliare del PdL di Spoleto abbia voluto porre sotto i riflettori, nella conferenza stampa di sabato, la difficile situazione dei servizi ospedalieri messi a rischio dalle ristrutturazioni dei dipartimenti interni che hanno indotto diversi primari a lasciare anzitempo i reparti.Il problema del nosocomio spoletino resta tuttavia squisitamente politico ed è tutto in mano agli amministratori regionali che hanno competenza esclusiva in materia.Tocca a loro, nell’immediato, sistemare la pianta organica dei primariati del San Matteo. Solo così si potrà restituire piena funzionalità alla struttura che è stata oggetto da parte della regione di numerosi investimenti infrastrutturali e tecnici, avendo potuto contare anche su fondi provenienti da lasciti privati. La Giunta deve dare una risposta sul futuro dell’Ospedale di Spoleto. Non basta il mantenimento del Dipartimento di Emergenza e Urgenza. Il segnale con l’“H” all’ingresso della città non è solo una forma per tranquillizzare i turisti: ad esso deve corrispondere una realtà in grado di essere effettivamente operativa e di qualità. Per questo è stato chiesto al sindaco ed alla sua maggioranza di fare la propria parte per orientare le scelte della Regione nell’interesse della città. Più di tutto, però, occorre a mio avviso che la presidente Marini, quando il 22 sarà a Spoleto, faccia la grazia di comunicare il nome del nuovo assessore regionale alla sanità. È vero che c’è stato uno scandalo che ha minato la credibilità della Giunta e l’inchiesta non è ancora finita, ma la sanità umbra non è un assessorato “leggero”: da sola assorbe oltre l’ottanta per cento delle risorse regionali e richiede un responsabile a tempo pieno. Ricordo ai cittadini, e sollecito gli amministratori, a tener presente che presto ci dovremo adeguare per i finanziamenti anziché ai costi storici a quelli basati sui costi standard, perché l’Unione Europea ce lo chiede. Ecco perché il problema è politico e perché la presidente Marini deve rassicurare sul futuro della sanità umbra e del mantenimento del presidio spoletino ai più alti livelli di qualità.
(*) Senatrice Pdl