In vista del Congresso Comunale del Partito Democratico di Spoleto, lunedì 25 novembre, il comitato che fa riferimento alla Mozione Civati ha elaborato un proprio documento che mette a disposizione di tutti, iscritti, delegati ed eventuali candidati. Sentiamo il disagio di veder circolare nomi e cognomi di probabili candidati e nessun documento congressuale, come dovrebbe essere logico e normale in un partito. Come premessa rivolgeremo al futuro segretario dell'Unione Comunale la richiesta di impegnarsi a fondo perché le primarie dell' 8 dicembre siano ancora una volta una tangibile dimostrazione di grande partecipazione democratica di iscritti, elettori, simpatizzanti.
Per questo riteniamo opportuno organizzare almeno un incontro dove si confrontino i rappresentanti locali dei comitati di sostegno ai tre candidati a segretario nazionale; e che si organizzi, inoltre, la giornata dell'8 dicembre con il maggior numero di seggi possibile, non limitandoli alle sole sedi del PD.
Ma quale segretario vogliamo per il PD di Spoleto? Vogliamo un candidato che rappresenti chiaramente il rinnovamento, che sia al di sopra di ogni sospetto; va superato quindi ogni conflitto di interessi: no alla doppia carica, no ad incarichi che si sovrappongono; no, ovviamente, a chi per qualche motivo sia indagato, rinviato a giudizio, ecc.
Vogliamo un candidato che sappia tener conto del faticoso ma positivo ricambio che sta avvenendo anche nel PD spoletino: diversi giovani sono tornati ad affacciarsi al nostro partito e si sono impegnati con entusiasmo a sostenere i vari candidati alla segreteria nazionale. E' un segnale importante e non scontato, non dobbiamo disperdere questo patrimonio.
Vogliamo un candidato che sappia coordinare il lavoro dei vari circoli, anche essi in buona parte rinnovati e desiderosi di aprirsi alla città e ai cittadini.
Vogliamo un candidato che favorisca la trasparenza: per rendere possibile il controllo diffuso da parte dei cittadini, trasparente e chiaro a tutti il funzionamento del Partito Democratico; e coerentemente, il bilancio deve essere rendicontato in modo chiaro e leggibile.
Vogliamo un candidato che porti avanti una netta separazione di ruoli tra chi amministra e chi fa politica all'interno del PD, ma allo stesso tempo un reale e non occasionale dialogo fra queste due fondamentali componenti del partito. Dobbiamo ricostruire attraverso il partito il legame tra la società e i governanti. E per far questo bisogna sollecitare con forza chi governa, pretendendo di sapere quali obiettivi si siano prefissati e come si stia cercando di raggiungerli. Occorre operare veramente per il cambiamento. Di chiacchiere non se ne può più.
