Il countdown per la nomina del nuovo CdA della Spoleto Credito e Servizi, un tempo controllante della banca di piazza Pianciani, è scattato e ai nastri di partenza, ancora una volta, saranno 2 le liste che si contenderanno la guida della cooperativa. Solo che questa volta, a dar retta ai maligni e a guardare certi nominativi, una delle due sembra più una lista ‘civetta’. Insomma non è da escludersi che a ‘disegnare’ la singolar tenzone sia stata la stessa mano, magari legata con quei personaggi del passato che hanno segnato il destino nefasto di banca ed ex holding. Ipotesi, ovviamente.
Di certo non si presenterà nessuno dei 6 membri del Cda del presidente Massimo Marcucci (con i consiglieri Betti, Graniti, Graziosi, Marzapane e Zeppadoro) che hanno rassegnato le dimissioni dopo la mozione di ‘sfiducia’ dello scorso ottobre decisa dai circa 200 soci: non certo un atto dovuto, visto che si trattava di una mozione votata neanche dall’1% degli azionisti (in totale la Scs ne conta 21mila), ma il clima determinato dai presenti ha convinto la maggioranza del CdA a mollare i remi. In sella al Cda restano quindi Walter De Fusco, Stefano Di Fonzo e Rosanna Mazzoni, eletti a larga maggioranza dei 200 per sostituire altrettanti consiglieri che si erano precedentemente dimessi.
I contendenti – Due le liste che si fronteggeranno sabato 17 dicembre 2016. La prima, presentata dai soci Luigi Cintioli e Luigi Marinangeli, vede candidati oltre ai presentatori anche Maria Adelaide Colombo, Franco Faggiani, Luigi Frigieri e Domenico Castellani, quest’ultimo in sostituzione in extremis di Ponziano Taboriti che, a lista depositata, ha manifestato la propria rinuncia. La seconda, presentata dai soci Carlo Ugolini e Francesco Grechi, vede candidati, oltre allo stesso presidente della Aspocredit Ugolini, Maurizio Hanke, Cristiano Castellani, Graziano Luzzi, Gilberto Stella e Tommaso Tardocchi. Sono ben 4 coloro che, dopo la sconfitta subita nel 2014, riprovano quindi a candidarsi, seppur su ‘fronti’ apparentemente opposti: Luigi Marinangeli e Domenico Castellani (anche Taboriti tentò le urne due anni orsono) da una parte; Carlo Ugolini e Gilberto Stella dall’altra. Tra i candidati 3 firmarono l’esposto ‘farlocco’, con conseguente clamore mediatico, contro il Governatore di Banca d’Italia Visco (Marinangeli, Castellani e Ugolini) che diventano 5 se si considerano anche i 2 consiglieri già eletti nell’ultima assemblea (De Fusco e Di Fonzo). Insomma ce n’è un bel po’ per far insospettire i più maliziosi che una delle due liste sia una “civetta”. Anche Maurizio Hanke nel 2014 presentò una propria lista, con tanto di conferenza stampa, che preferì però ritirare all’ultimo momento. Una curiosità per gli amanti delle statistiche: l’età media della lista Cintioli-Marinangeli sfiora i 70 anni, 69 per la precisione, quasi 60 quella di Ugolini-Grechi (l’età media dei dimissionari è di 55 anni).
Futuro a rischio – Chiunque sarà a condurre la ex holding della fu “banca degli umbri” sarà chiamato da subito a fronteggiare la richiesta di fallimento che nei giorni scorsi il curatore fallimentare della controllata Scs Gestioni Immobiliari ha avanzato al Tribunale di Spoleto nei confronti della Scs per un credito di 75mila euro. Una procedura che potrebbe innescare nel medio termine a nuovi, clamorosi sviluppi.
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