La decisione su un eventuale processo bis a Rudy Hermann Guede arriverà oggi. Saranno i giudici della Corte d’appello di Firenze, competente a decidere su questa istanza presentata dai legali dell’ivoriano, ad emettere un verdetto dopo che, nell’udienza del 20 dicembre scorso, avevano disposto l’acquisizione di due sentenze riguardanti la lunghissima storia giudiziaria seguita all’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, uccisa a Perugia il primo novembre del 2007. Secondo gli avvocati del giovane, detenuto nel carcere Mammagialla di Viterbo, esistono i presupposti per un processo di revisione per contrasto di giudicati.
La teoria della revisione. Secondo gli avvocati Tommaso Pietrocarlo e Monica Grossi, che sono subentrati nella sua difesa dopo che gli storici legali Nicodemo Gentile e Walter Biscotti lo avevano lasciato in seguito alla sua intervista rilasciata a Franca Leosini, ci sono gli estremi per un processo di revisione e non solo, secondo loro infatti ci sono anche i margini per giungere ad una pronuncia più positiva per Rudy Guede. Per la difesa infatti il contrasto starebbe tra la sentenza definitiva con cui Guede è stato condannato a 16 anni di carcere per concorso nell’omicidio di Meredith Kercher e quella con cui Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati assolti in via definitiva dalla Corte di Cassazione. Per la loro lettura infatti, Rudy è stato condannato in concorso non con due persone generiche, ma proprio con Amanda e Raffaele, e, tolti loro due, l’accusa e la condanna non reggono.
E chi la reputa infondata. A ritenere invece la richiesta assolutamente infondata è l’avvocato Francesco Maresca che sin dal primo istante, insieme alla collega Serena Perna, cura gli interessi della famiglia della vittima Meredith Kercher. Per il legale fiorentino, che oggi sarà in aula a sollecitare un rigetto dell’istanza, non ci sono gli estremi per procedere con una revisione del processo perché Rudy è colpevole al di là di ogni dubbio. Dello stesso avviso anche l’avvocato Luca Maori, che insieme a Giulia Bongiorno ha difeso Raffaele Sollecito, e anzi, lui, in maniera provocatoria, ha più volte chiesto l’espulsione di Rudy dall’Italia quando uscirà di prigione.
La versione di Guede. In tutto ciò, il giovane ivoriano, che recentemente si è laureato con 110 e lode e che inizia ad uscire dal carcere di Viterbo con permessi sempre più lunghi e meno restrittivi, ha sempre sostenuto di non essere stato lui ad uccidere Meredith Kercher, quella sera in via della Pergola. Rudy infatti, sin dal primo momento, ha raccontato di essere stato presente nella casa al momento del delitto perché era entrato insieme a Mez, con cui aveva avuto un momento di intimità. Raccontò poi di essere andato in bagno per dei bisogni e di aver messo l’ipod alle orecchie. Poco dopo avrebbe sentito un urlo e, accorso nella stanza della ragazza, l’avrebbe trovata agonizzante. Dopo aver cercato di soccorrerla, scappò prima da Perugia e poi dall’Italia. Oggi i giudici di Firenze potrebbero aggiungere un nuovo tassello ad una storia infinita, oppure potrebbero spingere la questione verso l’epilogo.