Era poco meno di un anno fa quando un giovane, poco più che maggiorenne, aveva notato due biciclette (di proprietà di una nota sportiva spoletina e di ingente valore) all’interno di un garage, la cui porta era stata lasciata aperta. Senza pensarci due volte il ragazzo, di origine marocchina, se ne era appropriato, ma era stato notato da una donna che aveva iniziato ad urlare, attirando le attenzioni dei proprietari, che in quel momento erano in casa. Il giovane aveva subito lasciato una bici, salendo in sella all’altra per fuggire via. In poco era stato però braccato e si era rifugiato nel vicino istituto tecnico commerciale. Qui era stato notato da un passante che lo aveva fermato. E così in pochi minuti la sua fuga era finita davanti ai carabinieri, arrivati in pochi minuti sul posto.
Il giovane, arrestato, era quindi finito in tribunale per il processo per direttissima, accusato di furto. Processo che si sta tuttora celebrando e che ha visto una nuova udienza questa mattina. Il giovane è difeso dall’avvocato Roberto Coricelli; in aula si dovrà tornare a giugno, quando verranno sentiti i proprietari delle biciclette.
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