L’attività della Rsa di Umbertide – ribadisce la Usl Umbria 1 – è stata temporaneamente sospesa per motivi legati al coronavirus.
La sua ubicazione all’interno dell’ospedale, infatti, esponeva maggiormente persone fragili come gli anziani al rischio di contrarre il virus. Per questo motivo sono diminuite le dimissioni protette da parte del presidio ospedaliero e i medici di medicina generale hanno preferito l’assistenza domiciliare. A marzo, infatti, ci sono state 3 sole richieste di ricovero e nel mese di aprile una. Al momento della sospensione era presente un solo paziente in dimissione. “E’ stato quindi ritenuto necessario impiegare il personale per potenziare attività assistenziali dove attualmente c’è maggiore richiesta” sottolinea la Usl.
In questo periodo i due infermieri dell’Associazione Umbra Contro il Cancro di Umbertide, che in convenzione con la Usl garantivano l’assistenza h24 ai malati terminali, hanno interrotto la loro attività, essendo stati assunti da strutture pubbliche e l’equipe del Centro di Salute ha preso in carico anche i 34 pazienti in cure palliative. Inoltre sono aumentati gli anziani non autosufficienti assistiti a domicilio, in crescita a causa dell’emergenza Covid-19.
“Per far fronte a queste nuove necessità è stato deciso di integrare temporaneamente l’equipe del Centro di salute con alcuni infermieri e Oss attualmente poco impegnati nella Rsa, mentre la restante parte del personale sarà a disposizione del Servizio Infermieristico per far fronte agli attuali bisogni emergenziali.
La presa in carico di assistiti non autosufficienti Covid negativi affetti da patologie croniche in labile compenso o scompensati sarà comunque garantita grazie ad un accordo con l’unità di Medicina dell’ospedale, che ha disponibilità di posti letto di lungodegenza con assistenza medica e infermieristica h24
“L’assistenza sanitaria sul territorio di Umbertide, infine, è stata ancor più potenziata con l’attività dell’unica Unità Speciale di Continuità Assistenziale (USCA) del distretto Alto Tevere in cui i medici di continuità assistenziale in collaborazione con medici di medicina generale e pediatri di libera scelta prestano le cure a malati domiciliari positivi al Covid-19 su tutto il territorio. – conclude l’azienda sanitaria – E’ comunque primario interesse della direzione ripristinare l’assistenza in Rsa con le stesse risorse e la stessa offerta, non appena sarà conclusa questa emergenza epidemiologica“.