Riorganizzazione ospedaliera, UilP: "Concertazione tardiva, i sindaci intervengano"

Riorganizzazione ospedaliera, i Pensionati della Uil: “Concertazione tardiva, i sindaci intervengano”

Redazione

Riorganizzazione ospedaliera, i Pensionati della Uil: “Concertazione tardiva, i sindaci intervengano”

Mar, 23/01/2024 - 08:16

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La segretaria generale UilP Umbria chiama in causa i primi cittadini e condanna i blitz a sorpresa nelle strutture sanitarie.

“Fa piacere l’apertura dei tavoli di concertazione sulla riorganizzazione sanitaria degli ospedali, ma speriamo che non sia troppo tardi. Le categorie che rappresentano i Pensionati sono poi ancora in attesa di una convocazione per affrontare nel merito le proposte formalizzate attraverso la Piattaforma unitaria. Manca dunque un reale interesse al coinvolgimento delle fasce più fragili della società, che si trovano a dover fare i conti con delle prestazioni sanitarie per le quali la Regione paga sempre meno, abbassandone la qualità. A nulla servono i blitz a sorpresa di presidente e assessori inaugurati negli ospedali, senza una reale volontà di cambiamento tutto diventa spot”. Così la segretaria generale della UilP Umbria, Elisa Leonardi, in merito agli ultimi sviluppi relativi all’organizzazione della rete ospedaliera.

Abbiamo assistito al sostanziale fallimento del piano di abbattimento per le liste d’attesa – spiega Leonardi – con 46mila prestazioni ancora in attesa e una sanità privata che, a fronte di una presenza sempre costante in Umbria ma integrativa rispetto al resto, cresce, come testimoniano i dati del recente Bilancio approvato dal consiglio regionale. Siamo dunque in presenza di una costante dequalificazione e smobilitazione del sistema sanitario, che per i pensionati dovrebbe essere invece un’ancora di salvezza. In questo senso l’appello che lanciamo è nei confronti dell’Anci e dei sindaci. Le comunità si sono mobilitate, come dimostrano le recenti manifestazioni davanti alla Regione. Ci chiediamo perché diversi sindaci rimangono ancora silenziosi a fronte della spoliazione di servizi nei propri territori? Perché non si avvalgono pienamente di quel ruolo di autorità sanitaria locale che la legge ha loro attribuito? Perché l’Anci, l’associazione che rappresenta i Comuni, non prende posizione? Che ruolo possono avere i cinque tavoli di discussione che la Regione vuole aprire con i sindacati quando non solo è stato tutto definito, ma si sono compiuti diversi passi verso lo smantellamento del servizio pubblico?. E’ quello che ci chiediamo e auspichiamo di poter essere smentiti. Lo chiediamo soprattutto a tutti gli aspiranti candidati che in questo anno elettorale ci inonderanno di parole. Non servono parole ma fatti e serve impegno per la difesa della sanità pubblica, gratuita e universalistica”.

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