Un incontro decisivo quello tenutosi venerdì scorso (18 dicembre) tra Mibact – Ufficio patrimonio Unesco, Rete delle grandi macchine a spalla, comunità ceraiola e Comune di Gubbio, rappresentata dal sindaco Filippo Stirati e dall’assessore alla Cultura Oderisi Nello Fiorucci.
L’evento, organizzato e coordinato dalla dott.ssa Patrizia Nardi, responsabile tecnico-scientifico dei progetti della rete e della Festa dei Ceri, ha segnato infatti un momento molto importante nel complesso progetto di riconoscimento Unesco che coinvolge la comunità eugubina da diversi anni e che ha visto un confronto molto positivo con l’Ufficio Unesco, diretto dalla dott.ssa Mariassunta Peci, e dato il via libera, qualche settimana fa, all’ultima fase del percorso, che vedrà a inizio 2021 l’implementazione del dossier di candidatura.
Sarà la Rete delle grandi macchine a spalla a chiedere di fatto l’estensione del riconoscimento Unesco alla Festa dei Ceri e l’inserimento della medesima nel “primo esperimento prototipale di elementi seriali nazionali di patrimonio culturale immateriale”. Si tratta di una novità assoluta nel panorama delle candidature e delle estensioni unescane, per le quali la proposta italiana segna e individua un percorso molto innovativo e inclusivo.
Nell’incontro di venerdì, tenutosi su Zoom, che ha collegato 50 tra soggetti istituzionali e di comunità, esperti, rappresentanti ministeriali e tutti i referenti comunitari di Palmi, Viterbo, Nola e Sassari, è stato presentato e condiviso il lavoro di catalogazione condotto dalla dott.ssa Luisa Vietri con la partecipazione attiva della comunità ceraiola, azione propedeutica all’implementazione del dossier finalizzata all’aggiornamento delle schede redatte nel 2010. Al confronto hanno preso parte, tra gli altri, l’on. Giulio Marini, che ha sottolineato “la determinazione delle istituzioni della rete a conseguire e condividere un nuovo prestigioso risultato con il riconoscimento ai Ceri” e il direttore dell’ICPI (Istituto Centrale Patrimonio Immateriale, ndr) Leandro Ventura, che ha sottolineato “disponibilità e adesione al percorso”.
“Un incontro caratterizzato da un clima estremamente caloroso, amichevole, solidale – ha spiegato il sindaco Stirati – a conferma del virtuoso sistema di relazioni creatosi negli anni tra le città della rete e consolidato con il Mibact attraverso il fondamentale ruolo svolto dall’Icpi e dall’attuale direzione dell’Ufficio Unesco. Arriva da me un grazie sentito a tutti i soggetti protagonisti e un plauso a tutte le nostre componenti, dall’Università dei Muratori, al Maggio Eugubino, fino alle famiglie dei Ceri nonché alla Diocesi, nelle persone del vescovo mons. Paolucci Bedini e del cappellano dei Ceri don Mirko Orsini. Esco molto confrontato da questo momento emozionante, che corona un impegno onorato dal 2014”.
“Si tratta di una sfida straordinaria – ha sottolineato Patrizia Nardi – un percorso complesso che ora si avvia a conclusione nella fase procedurale. In questi anni abbiamo lavorato e mediato per ricostruire una piattaforma, rafforzare azioni di salvaguardia condivise e consolidare una trama. Ci siamo fatti trovare pronti nel momento in cui il Mibact ci ha dato il via libera. Le comunità, sempre al centro dei processi di patrimonializzazione, hanno dimostrato maturità e capacità di inclusione. Molto importante è stata la sinergia creatasi con l’ICPI: era necessario che i Ceri camminassero insieme alla Rete, con i modi e i luoghi della rete. E’ stato molto emozionante vedere tutti allo stesso tavolo di lavoro. E ora procediamo, veloci. E auspichiamo che il riconoscimento arrivi molto presto. Gubbio lo merita, la rete tutta lo merita”.