di Wolfgang Bernelli (*)

Ho seguito attentamente le ultime esternazioni del Sindaco di Firenze, Matteo Renzi che lo hanno visto protagonista e lo sarà ancora per molto, circa le esternazioni rese pubbliche su un suo pensiero e nuovo modello di gestione della politica democratica del nostro paese. Pur con qualche divergenza dal punto di vista politico, circa gli ideali e principi di propria appartenenza, debbo riconoscere il grande coraggio uscito fuori da un giovane e valido amministratore che di fatto ha espresso concetti piuttosto condivisibili circa una attenta riflessione su incarichi, candidature di nuove leve, capaci e meritevoli, per contribuire a rappresentare democraticamente lo scenario politico nazionale, inteso esso sia a livello locale, sia provinciale, regionale, e perché no nei due rami del parlamento, Camera dei Deputati e Senato della Repubblica. Da sempre sentiamo parlare di disamoramento dei giovani verso la politica, di scostamento della gente comune a partecipare al voto democratico, ma ci si è mai interrogati sul perché? Sui motivi che hanno spinto molte elettrici ed elettori a questa scelta? – Credo che una chiave di lettura a questi quesiti sta nel fatto che occorre rinnovare gli enti locali, le Province, le Regioni, e i due rami del parlamento con la scesa in campo di nuove figure che hanno senz’altro la capacità, il buon gusto, nuove idee di amministrare senza peraltro aver minimamente assaporato il benché minimo senso di opportunismo e compromesso d’ogni genere. È inutile continuare a nasconderci dietro a finte giustificazioni circa il metodo troppo spesso adottato su candidature; si deve puntare su un nuovo modello che solo nei giovani può ridare fiducia e speranza al comune cittadino spingendolo ad un dovere democratico di continuare ad esprimere il suo diritto al voto. Perché questo avvenga deve essere eliminato il concetto delle candidature capitanate dall’alto, così come una riflessione sul fatto che non si può continuare ad essere ricandidati natural-durante a ricoprire cariche varie; così non si rinnova mai e si aumenta il disgusto già fin troppo palese dei cittadini verso la politica. Sono inoltre convinto che una buona partecipazione del cittadino alla scelta della politica e di chi la deve amministrare, sta senz’altro nel fatto di aprire una nuova stagione con una riflessione che solo attraverso l’incremento di riunioni, congressi e perché no primarie, possa rappresentare un nuovo modello di espressione da parte dei militanti ad esprimere preferenze sul gradimento di chi vorrebbero quale loro rappresentante e/o amministratore. Su questi pensieri e concetti sono e resterò sempre un libero pensatore, perché credo che la democrazia si costruisca solo ed esclusivamente sul libero pensiero, anche se si sa, che in politica spesso ci si rimette!!!!
Sono altresì convinto che anche per quanto attiene il futuro della nostra amata Spoleto in una più virtuosa e valida amministrazione deve inevitabilmente tener conto delle capacità messe in campo oramai da anni da validi e competitivi esponenti politici che come il sottoscritto già da un decennio sono parte attiva del massimo consesso consiliare cittadino. In questi anni di mandato ho sempre cercato di dare il meglio di me stesso, mettendo in campo tutte le mie energie a rappresentare al meglio la mia Spoleto senza mai fallire sul contatto col cittadino, ascoltandolo su qualsivoglia sua istanza, preoccupazione e/o richiesta utile a migliorare ogni aspetto della vita amministrativa della nostra città.
Quanto ciò detto, per dire senza mezzi termini che sono pronto a scendere in campo e correre per qualsivoglia competizione, misurandomi democraticamente con altri esponenti e/o avversari senza escludere nessun tipo di progetto che in me può emergere accrescendo la passione verso la politica ed il piacere che sempre ho nutrito a spendermi in prima persona per il bene e l’interesse dell’intera comunità e di quanti in me credono e mi hanno sostenuto.

(*) Consigliere Comunale del PdL – Spoleto