E’ rimasto blindato nel suo studio a Palazzo Cesaroni fino alle 22.45. Circondato dal suo staff, composto per lo più di spoletini, che aggiornava i dati provenienti da tutta la Provincia. Franco Zaffini è uscito dal suo ufficio solo quando la vittoria era ormai certa. E che vittoria. Con 6.295 preferenze è il più votato dell’Umbria per il Pdl. Ma anche il più arrabbiato.
Il codazzo lo procede di qualche minuto. Sono tutti in trionfo, anche loro sembrano liberarsi per lo ‘scampato’ pericolo: e giù commenti e battute sarcastiche contro questo e quello. E tante speranze di vederlo presto parlamentare. “Perché con un risultato così, Franco si merita di andare a Palazzo Madama” esclama un supporter.
L’assistente di Zaffini, Federica Piccolo, appena ci vede dimentica anche il proprio status di signorina lasciandosi andare ad uno sfogo dal vago sapore francese: “noi facciamo i fatti, non le pugnette sulla carta”. Frase che ripete un paio di volte ancora, quasi fosse una sorta di rito liberatorio. Come la haka degli All Blacks. Più nero del nero.
Perché lo dica poi al nostro indirizzo (che la carta non la usiamo, e le piccole pugne neanche) è tutto da capire. A liberar i presenti dall’esprit de finesse, ci pensa lo stesso Zaffini che finalmente scende le scale. “Sono soddisfatto per il dato personale, molto deluso invece per quello della coalizione; mi aspettavo qualcosa di più per il Pdl. Sono arrivato primo nonostante le gravissime difficoltà incontrate a Spoleto e Perugia”. Il nome di Panfili, il consigliere provinciale che non è stato candidato alla regione, non lo fa, ma è chiaro il riferimento a lui è a quanti, come Azione Giovani che ha optato per un candidato di fuori come Monni, hanno tentato di sbarrargli la strada. Se è vero che Zaffini ha perso nella ‘sua’ Spoleto circa 800 preferenze rispetto al 2005, è altrettanto vero che ne ha guadagnate almeno 900 nel resto della Provincia. E le difficoltà? “Le risolveremo, bisognerà rivedere la struttura del Partito, l’organigramma, ma ne parleremo nei prossimi giorni” risponde freddo Zaffini.
(C.C.)
(guarda l’intervista integrale)
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