Pugno in faccia ad agente, nuova aggressione dallo stesso detenuto nel carcere di Spoleto - Tuttoggi.info

Pugno in faccia ad agente, nuova aggressione dallo stesso detenuto nel carcere di Spoleto

Redazione

Pugno in faccia ad agente, nuova aggressione dallo stesso detenuto nel carcere di Spoleto

Ven, 28/04/2023 - 12:28

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Il Sappe: “Questo endemico e colpevole lassismo da parte dell’Amministrazione Penitenziaria sta portando all’implosione anche del carcere di Spoleto"

Una nuova aggressione, l’ennesima, ai danni di un agente di polizia penitenziaria all’interno del carcere di Spoleto. E ad agire è stato lo stesso detenuto già protagonista di altri fatti recenti: a Pasqua aveva infatti ingoiato delle lamette all’interno della casa di reclusione di Maiano, creando poi il panico all’ospedale di Terni dove era stato trasportato, distruggendo vari arredi.

La denuncia di questo nuovo episodio – avvenuto nella mattinata di ieri – arriva dal Sappe.

“Nonostante le sei aggressioni e minacce ad altrettanti poliziotti perpetrate in due mesi da un detenuto di origini arabe di 27 anni, e nonostante le reiterate richieste di trasferimento poste in essere dalla direzione carceraria di Spoleto al Provveditorato di Firenze e al Dap, abbiamo assistito all’ennesimo episodio violento ai danni della Polizia Penitenziaria”, denuncia il Segretario nazionale del Sappe Umbria Fabrizio Bonino. “Questo endemico e colpevole lassismo da parte dell’Amministrazione Penitenziaria sta portando all’implosione anche del carcere di Spoleto, affollato da soggetti psicopatici, per la maggior parte arrivati dalla Toscana, che destabilizzano l’ordine e la sicurezza interna dell’istituto e che stanno causando la convalescenza di tanti poliziotti penitenziari aggrediti, aggravando una già critica situazione dovuta alla carenza organica. Insomma, per dirla breve, forse esiste un disegno per far del male ad un Carcere che è stato sempre un modello di efficienza!”.

Bonino sottolinea: “quello che temevamo è nuovamente e puntualmente accaduto a danno di un Sovrintendente e l’aggressore è lo stesso detenuto che nelle settimane scorse aveva distrutto il reparto detentivo all’ospedale di Terni. Il Sappe chiede venga fatta luce sulle responsabilità di chi doveva agire ed invece ha favorito e consentito il ferimento del nostro sovrintendente nonché vice segretario regionale del Sappe, che è stato vigliaccamente colpito con un pugno al volto e trasportato poco dopo, con il 118, all’ospedale di Spoleto; il collega, al quale va la solidarietà dello scrivente e del Sappe tutto, è stato dimesso dopo i doverosi accertamenti con 7 giorni di prognosi iniziale. Ora basta!! Occorrono interventi quando necessitano e non dopo il verificarsi di casi così gravi”.

Impietosa la denuncia di Donato Capece, Segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, che esprime solidarietà al Sovrintende ferito ed ha parole di apprezzamento per la professionalità, il coraggio e lo spirito di servizio dimostrati dai poliziotti penitenziari di Spoleto: “Tutti i giorni i poliziotti penitenziari devono fare i conti con le criticità e le problematiche che rendono sempre più difficoltoso lavorare nella prima linea delle sezioni delle detentive delle carceri, per adulti e minori. Servono soluzioni politiche: espellere gli stranieri detenuti in Italia, per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di origine, potrebbe già essere una soluzione, come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. La Polizia Penitenziaria è veramente stanca di subire quotidianamente gratuite violenze per l’incapacità di una Amministrazione che non riesce neppure a garantire la dotazione di strumenti indispensabili, come corsi di formazione e aggiornamento professionale, nuovi strumenti di operatività come il taser, kit anti aggressioni, guanti antitaglio, telecamere portatili, promessi da mesi dai vertici ministeriali ma di cui non c’è traccia alcuna in periferia”.

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