Più notizie, più osservazioni, più documentazione. Si tratta dunque di una proposta ‘austera’ di letteratura locale
Il criterio che ha informato la nuova edizione può essere riassunto così: più notizie, più osservazioni, più documentazione. Si tratta dunque di una proposta ‘austera’ di letteratura locale, sicuramente spaesata nella debordante diffusione di guide di città, sempre più popolate di illustrazioni e sempre meno di testo, in perfetta sintonia con l’informazione ‘sincopata’ dei più corrivi media visivi. Il lettore cui conviene accostarsi a questo libro è invece, appunto, un lettore: consapevole, cioè, che la parola è, ancora, il più efficace stimolo all’apprendimento, alla riflessione, all’immaginazione.
In realtà, nella presente edizione il libro si discosta alquanto dalla categoria “Guide”. Il sottotitolo Per conoscere la città è un invito a una conoscenza non superficiale rivolto ai residenti, soprattutto giovani – che il cursus scolastico non sempre incoraggia a una maggiore familiarità con la loro città –, ai visitatori e, con particolare intenzione, ai cittadini che si sono assunti la responsabilità di progettare il presente e il futuro della città che è quanto dire: ciò che deve essere conservato, ciò che deve essere modificato e ciò che deve essere valorizzato. Governare senza conoscere ha già fatto tanti danni al nostro Paese, a tutti i livelli istituzionali.
Se, dunque, qualcuno definisse questo libro un “servizio pubblico” sarebbe il riconoscimento più ambito per che vi ha speso il suo tempo.