Province, Terni tra Roma e Civitavecchia / Il documento del consiglio provinciale - Tuttoggi.info

Province, Terni tra Roma e Civitavecchia / Il documento del consiglio provinciale

Redazione

Province, Terni tra Roma e Civitavecchia / Il documento del consiglio provinciale

Gio, 16/01/2014 - 13:49

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“Affrontare in maniera organica gli scenari post Provincia tenendo conto che l’area vasta del Ternano acquisterà ancora maggior rilievo nella fase successiva alle amministrazioni provinciali, completare le direttrici viarie verso Civitavecchia e Roma per favorire lo sviluppo economico ed evitare il declino dei grandi asset industriali ed ampliare le infrastrutture a servizio dello sviluppo con altre iniziative oltre a quelle della piastra logistica”. Sono queste le principali proposte del Consiglio provinciale di Terni contenute in un documento relativo alla discussione e all’approvazione del Dap regionale. “Dobbiamo superare – dice il documento – la logica strettamente centralizzata senza porre solamente questioni di carattere finanziario. C’è bisogno di proposte organizzative e istituzionali, anche per il “dopo Provincia”. Favorire solamente le Unioni dei Comuni non sembra essere il modello adeguato alla sfida che abbiamo di fronte. Questa modalità di organizzazione dei servizi sopracomunali non sembra essere la sola e più adeguata risposta per il nostro futuro ed è positiva la proposta di fusione di alcuni comuni della provincia di Terni. Il Dap potrebbe sostenere ulteriormente questi processi attraverso la definizione di un percorso strategico per tutte le realtà regionali”.

Sullo sviluppo e le infrastrutture il documento della Provincia sostiene che “va ripresa l’iniziativa per una politica comune tra le regioni del centro-Italia, soprattutto per le politiche dello sviluppo, delle infrastrutture e dei servizi”. Sul versante delle comunicazioni e dei trasporti “l’Umbria – secondo il documento della Provincia – nella sua parte meridionale, appare non sostenuta nelle direttrici verso il mar Tirreno e l’area metropolitana di Roma, con ciò compromettendo ogni ipotesi di ripresa di una grande politica industriale del ternano. Riteniamo che la piattaforma logistica di Terni non esaurisca le ambizioni dell’area ternana nell’operare come anello di congiunzione tra il sud d’Italia e le aree produttive del nord; per quest’area, infatti, si ritiene strategico l’accesso diretto e veloce verso il porto di Civitavecchia e i collegamenti con le aree limitrofe dell’alto Lazio”.

Ricerca e formazione restano nodi centrali e in questo contesto il documento ricorda che “l’Isrim poteva rappresentare, insieme ad altre iniziative, un rilancio del Polo ternano nel settore della siderurgia, dell’elettricità e della chimica ed ora dell’industria verde”.

Se – si legge ancora nel documento – non si aprono canali nuovi, cioè non solo ricerca di acquirenti, con le politiche industriali ed europee, come anche se non si mette a fondamento della ripresa un investimento decisivo nella formazione e nella ricerca, collegandoci alle più incisive esperienze, rischiamo di ridurre l’economia a soli problemi occupazionali e il discorso della presenza dell’Università ad una pura ricerca di sedi e di iscritti.

Infine sulla sanità il Consiglio sottolinea l’importanza strategica del potenziamento del Santa Maria di Terni e della realizzazione del nuovo ospedale comprensoriale Narni-Amelia. “La Regione – si aggiunge poi – ha molto lavorato sul tema della sanità e noi apprezziamo l’affermazione della universalità del servizio sanitario nazionale e dei buoni livelli del sistema umbro. Certo è però che la riorganizzazione delle ASL, che non ha ancora confermato la sede di Terni, priva questa città e questo territorio di figure di alta professionalità nel campo dell’organizzazione dei servizi”.

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