Proteste contro Dpcm, anche Terni 'scende' in piazza | Inno d'Italia e insulti a Conte - Tuttoggi.info

Proteste contro Dpcm, anche Terni ‘scende’ in piazza | Inno d’Italia e insulti a Conte

Redazione

Proteste contro Dpcm, anche Terni ‘scende’ in piazza | Inno d’Italia e insulti a Conte

Lun, 26/10/2020 - 11:53

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La Questura "Manifestazione nel rispetto delle leggi"

Proteste in piazza contro il Dpcm annunciato da Conte nella giornata di ieri, anche Terni si è mobilitata con la partecipazione di circa 800 persone a un corteo partito da piazza Tacito e arrivato sotto il Comune.

Manifestazione organizzata via social

La manifestazione è stata organizzata via social con un messaggio fatto partire da alcuni esercenti e che presto ha fatto il giro del web. “La misura è colma – si legge nel testo del messaggio – siamo stati condannati al tracollo economico. È in gioco la nostra vita e quella dei nostri cari. Non lasciateci soli, facciamo vedere a tutta l’Italia che Terni c’è, che non siamo un popolo di vigliacchi. Siamo pronti a resistere con ogni mezzo, anche a costo della vita, in modo che ciò possa costituire una lezione nella storia ignominiosa di coloro che hanno la forza ma non la ragione. Libertà”.

Il corteo

Al corteo hanno preso parte esercenti, ma anche negazionisti dell’ultimo minuto e curiosi. Con l’inno d’Italia in sottofondo, il corteo si è snodato lungo corso Tacito in modo pacifico, ma non sempre ‘corretto. In particolare si è potuto constatare che alcuni non indossassero la mascherina né rispettassero il distanziamento, comportamenti fondamentali per contenere il diffondersi del Coronavirus.

Insulti a Conte

Oltre all’inno d’Italia, sono stati intonati cori offensivi nei confronti del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e, in generale, il Governo, ‘reo’, a loro dire, di una ‘dittatura sanitaria’ e di provvedimenti ‘anticostituzionali’ che limiterebbero la libertà del popolo.

Comizi sotto palazzo Spada

Una volta che il corteo è giunto a palazzo Spada vari oratori si sono improvvisati arringatori sostenendo che questi provvedimenti porteranno presto a una situazione di disperazione tra gli impiegati nei settori più duramente colpiti dalle misure restrittive, come operatori del settore della ristorazione e del settore dello sport.

La digos

Oltre 800 i partecipanti, con i quali il personale della DIGOS, rispettoso dei sentimenti di dissenso legati alle difficoltà imprenditoriali, “ha avviato un proficuo dialogo grazie al quale l’iniziativa si è svolta senza criticità. I partecipanti, su indicazione degli operatori, hanno rispettato le norme sull’uso della mascherina” – riferiscono da via Antiochia. “L’invito al dialogo resta costante da parte del Questore – continua la nota – che, tramite la DIGOS, è fortemente intenzionato a creare le condizioni di legalità, affinché le legittime manifestazioni possano svolgersi regolarmente e nel solco del rispetto della legge”.

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