Succede ad Umbertide, a lanciare l'allarme Corbucci e Bori (Pd) "Già da luglio resterà sguarnita del medico di bordo per 96 ore, unico mezzo provvisto di dottore è quello di Trestina" | Insorge anche Secondi "Reintegrare organico necessario"
“Ennesimo colpo per la sanità dell’Altotevere, con la sospensione del servizio di Automedica di Umbertide per diversi turni già da luglio. Resterà infatti sguarnita del medico di bordo per 96 ore e l’unico mezzo provvisto di dottore è quello di Trestina”.
Queste le parole e la denuncia del consigliere comunale Filippo Corbucci (Pd) e del consigliere regionale Tommaso Bori (Pd e vicepresidente della commissione Sanità).
“La realtà che si sta venendo a creare è grave – spiega Bori annunciando una interrogazione – e lascia sia Umbertide che Città di Castello senza Automedica per i codici rossi, tanto che in caso di doppio codice rosso, si dovrà attendere l’arrivo di un mezzo da Sansepolcro o da Perugia. Risulta peraltro che alcuni medici di Umbertide siano stati mandati a coprire carenze in altri ospedali. Serve dunque una inversione di rotta sulla gestione del personale, con più assunzioni per alimentare quella sanità territoriale di cui ci si fa belli ma che nulla si fa per far davvero funzionare”.
“La carenza di personale ormai atavica – continua il consigliere regionale – e la gestione continua delle emergenze che questa crea non fanno altro che minare alle basi la sanità pubblica, per anni punto di riferimento e vanto dell’Umbria e ora in seria difficoltà. Dal nostro punto di vista continuerà la battaglia a tutti i livelli per far sì che non esistano cittadini di serie A e di serie B. Non è accettabile comunque che sindaco e maggioranza di Umbertide accettino questo scempio senza il benché minimo moto di orgoglio e di ribellione”.
Su tale situazione è intervenuto anche il sindaco di Città di Castello Luca Secondi, appena appresa la notizia dell’istituzione dell’Automedica a Trestina per il primo soccorso “in sostituzione della carenza di personale di servizio negli ospedali di Umbertide e di Città di Castello“.
“Rimarchiamo il nostro disappunto per questa scelta – ha detto – in quanto a Trestina tale servizio sarebbe ritenuto ottimo se aggiuntivo. Chiediamo all’Usl di reintegrare l’organico necessario a garantire la piena funzionalità del primo soccorso sia di Città di Castello che di Umbertide. Chiediamo che questa organizzazione di emergenza introdotta dalla Usl Umbria 1 per tamponare la carenza di medici sia subito superabile, perché sta creando disagi ai cittadini: un servizio prioritario come il primo soccorso non può essere deficitario”.