La manifestazione principale del primo maggio a Umbertide, ma iniziative in tutta l'Umbria e "concertone" a Perugia
Sarà Umbertide quest’anno ad ospitare la manifestazione regionale del Primo Maggio di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria. Una scelta non solo legata alla grande tradizione della festa dei lavoratori nella città altotiberina, ma soprattutto alla volontà dei sindacati di dare un forte messaggio di vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite dal recente sisma con epicentro proprio ad Umbertide.
Il concentramento è previsto alle ore 9.15 in piazza Gramsci (di fronte alla stazione) da dove partirà il corteo storico, con la tradizionale sfilata dei mezzi agricoli, fino a piazza del Mercato, dove si terranno i comizi del segretari generali Maria Rita Paggio (Cgil, Angelo Manzotti (Cisl) e Maurizio Molinari (Uil).
La giornata, che vedrà anche diversi altri appuntamenti in tutta la regione, compreso il tradizionale concerto a Perugia (Percorso verde Pian di Massiano), è stata presentata nel corso di una conferenza stampa dei tre sindacati. Conferenza che è servita anche ad illustrare il percorso di mobilitazione unitaria che attraverserà il mese di maggio, con una serie di assemblee, già partite nei luoghi di lavoro e nei territori in tutta la regione, e un primo appuntamento di carattere interregionale, al quale parteciperà l’Umbria, il prossimo 6 maggio a Bologna.
“Quest’anno il Primo Maggio non sarà semplicemente la festa del mondo del lavoro, ma l’avvio di una grande mobilitazione del sindacato, per risvegliare le coscienze e rimettere davvero il lavoro al centro dell’agenda politica – hanno spiegato i tre segretari dei sindacati umbri, Paggio, Manzotti e Molinari – Se non si investe su stabilità e sicurezza del lavoro, se non si alzano i redditi di questo paese, che in Umbria sono ancora più bassi della media nazionale (Perugia si piazza al 32esimo posto tra le 107 province italiane e Terni al 57esimo), non c’è possibilità di rialzarsi”.
Molti i temi su cui i sindacati chiedono dunque un radicale cambio di passo. Oltre alla tutela dei redditi dall’inflazione, c’è il grande nodo del rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati. Altra richiesta: riforma del fisco, con una forte riduzione del carico su lavoro e su pensioni, tassazione extraprofitti e rendite finanziarie.
E ancora, il potenziamento occupazionale e dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico, una vera e propria emergenza in Umbria, dove il diritto universale alla salute è sotto attacco. Poi c’è la richiesta di maggiore sicurezza: basta morti sul lavoro (sono 3, secondo i dati ufficiali Inail, le vittime in Umbria nel primo bimestre del 2023 e 1566 le denunce di infortunio sul lavoro). Infine, c’è la grande vertenza relativa al sistema degli appalti: Cgil, Cisl e Uil rivendicano l’eliminazione dei subappalti a cascata e una lotta senza quartiere alle mafie e al caporalato. I sindacati chiedono infine una riforma del sistema previdenziale e politiche industriali e d’investimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare la transizione ambientale e digitale, realizzando un nuovo modello di sviluppo, puntando alla piena occupazione.