Sara Minciaroni
Salta il bancone e arraffa il denaro. Ma è proprio questo gesto ad incastrarlo. Sul piano in marmo della banca resta nitida l'impronta della sua mano. A nulla è valso travisarsi il viso con un cappellino. Le indagini dei carabinieri del Sis hanno stretto rapidamente il cerchio. Si risale prima a lui e poi ai suoi strettissimi legami con quello che poi verrà individuato come il complice. Entrambi di Latina, somigliavano per modus operandi e caratteristiche fisiche agli autori anche di un altro colpo. I dettagli degli arresti eseguiti dai carabinieri nella serata di ieri sono stati illustrati questa mattina in conferenza stampa dal comandante della compagnia di Perugia Pier Ugo Todini.
Indagano sul figlio ma il rapinatore è il padre. Una volta individuato il più giovane dei due rapinatori si è iniziato ad indagare sulle sue frequentazioni. E ne sono state trovate di strettissime con un soggetto che però aveva un alibi di ferro(era in carcere nelle date delle rapine) e non corrispondeva alle caratteristiche fisiche (per età e corporatura) segnalate dai testimoni. Ma l'esperienza dei militari li ha spinti ad indagare ancora. Così si è risaliti al padre di quest'ultimo che invece aveva una corrispondenza perfetta con le descrizioni.
Identificato per la dentatura. Un particolare: la mancanza di alcuni denti è stato un elemento caratteristico per la sua identificazione.Sono così finiti in manette prima D.L.C del 1978 e S.S. Del 1953 entrambi residenti a Latina.
Le rapine. I colpi attribuiti ai due sono quelli del 27 marzo alla filiale del Monte dei Paschi di Siena di via Annibale Vecchi e quello del 4 aprile alla filiale della Banca delle Marche di via Mario Angeloni. Nel primo entrarono insieme, il più anziano indossando una parrucca e si fecero consegnare poco meno di 5 mila euro minacciando i cassieri. Nella seconda minacciarono i cassieri con una pistola e si fecero consegnare più di 10 mila euro. Entrambi i filmati riprendevano il più anziano dei due mentre si copriva la bocca. Evidentemente per nascondere appunto la sua dentatura “caratteristica”.
L'ora d'aria è durata poco. D.L.C. è stato arrestato a nemmeno 24 ore di distanza dalla scarcerazione per un'altra rapina. I militari lo hanno cercato e riportato di nuovo in carcere con la nuova accusa. Sia lui che il presunto complice sono pluripregiudicati per questo tipo di reati. E S.S. Invece è stato raggiunto dall'ordinanza di custodia cautelare richiesta dal pm Gemma Miliani e poi convalidata dal gip Carla Giangamboni, direttamente nel carcere di Cassino dove era già detenuto sempre per rapina.