E' stato presentato questa mattina, alle ore 11, presso la Sala Consiliare di Palazzo Spada a Terni, il progetto di recupero, valorizzazione e rifunzionalizzazione del complesso architettonico VILLA PALMA. Sono intervenuti fra gli altri il sindaco di Terni, Paolo Raffaelli, Fabrizio Raggi (Amm. Unico SCS Gestioni Immobiliari e Segretario HHF Human Health Foundation Onlus), Fabrizio Cardarelli (Presidente Spoleto Credito e Servizi), Alberto Franceschini (Coordinatore del progetto, il responsabile al Settore Urbanistica del Comune di Terni), Aldo Tarquini e gli Architetti Andrea della Sala, Andrea Milani, Baldi Luciano, Bruno Manciucca.
In merito al progetto VILLA PALMA, il presidente della Spoleto Credito e Servizi Fabrizio Cardarelli ha detto che “questo complesso progetto cambierà per sempre ed in meglio la storia della città di Terni e dell'intera regione,. Ne sono particolarmente orgoglioso, ma anche consapevole della grande responsabilità etica e sociale che coinvolge il nostro gruppo. In esso ritrovo la testimonianza della valorizzazione della filosofia cooperativistica che è alla base della nostra mission aziendale, ma non solo, perché l'attenzione della SCS – Spoleto Credito e Servizi – verso tutti i nostri soci che rivestono un patrimonio di aggregazione e di storia associativa, forse unico nel suo genere, punta anche ad innalzare il livello di sviluppo economico e sociale del territorio di riferimento, delle famiglie, dei giovani, delle imprese. Per questo abbiamo voluto creare un pool di aziende e professionisti di primissimo livello in grado di dialogare e collaborare in maniera costruttiva con le istituzioni locali, garantendo la massima trasparenza sia in fase progettuale, sia durante il complesso iter d'approvazione del piano attuativo e poi in fase esecutiva. Villa Palma rappresenta un paradigma storico imprescindibile per la città di Terni, un segno dell'antica memoria di questa città, della sua identità culturale che ci proietta in una promettente prospettiva di crescita futura. Villa Palma, sarà infatti restituita alla comunità ternana dopo l'impegnativo intervento di recupero e ri-funzionalizzazione e diverrà sede, come noto, di un centro d'eccellenza nel campo della ricerca medica e scientifica: Human Health Foundation Onlus. La realizzazione del progetto Villa Palma non sarebbe stato neppure lontanamente ipotizzabile se la costante attenzione che ci viene accordata dalla nostra più autorevole azienda controllata, la Banca Popolare di Spoleto, non ci avesse permesso di investire con forza su Terni, un territorio con cui Spoleto ha avuto sempre un forte legame storico e culturale, oltre all'evidente contiguità geografica. Personalmente ritengo il progetto Villa Palma un modello perfettamente riuscito di: sviluppo economico, territoriale e sociale; collaborazione con le istituzioni locali; tutela e valorizzazione di un bene architettonico di pregio; destinazione dello stesso alla funzione prestigiosa di sede di una fondazione scientifica internazionale.
L'amministratore unico della SCS Gestioni Immobiliari Srl, dr. Fabrizio Raggi illustra le linee guida del PIANO ATTUATIVO DI INIZIATIVA MISTA PER LA REALIZZAZIONE DI UN COMPARTO EDIFICATORIO IN LOC. VILLA PALMA.
Il comparto di Villa Palma a Colle dell'Oro interessa una vasta area di oltre 20 ettari. L'edifico cinquecentesco di Villa Palma, attribuito ad Antonio da Sangallo il Giovane, presenza silenziosa ma imponente, versa ormai in condizioni di degrado architettonico e strutturale, tali da rendere improcrastinabile un'azione di restauro profondo. Il loro stato di degrado è giunto a minacciarne il crollo.Sarà realizzato un nuovo quartiere con funzione di altissimo livello sociale: ospitare la sede della Human Health Foundation Onlus – Fondazione Europea per la Ricerca Scientifica e la Salute; l'area sarà dotata di impianti sportivi coperti e scoperti, immersa in un contesto verde, fruibile da chiunque nella sua interezza, impreziosita dalla Villa cinquecentesca. E' prevista inoltre la realizzazione di un campus sportivo, con palestre, centro sportivo, club house, foresteria, capace di accogliere manifestazioni sportive di primo livello e pensato per consentirne la massima fruibilità ai portatori d'handicap.Le residenze sono pensate sopra uno spazio che diviene piazza, grazie alle tensioni che si generano tra i pieni e i vuoti, tra gli sfalsamenti di quota che lo costituiscono e che si interrano lungo le curve di livello, ospitando le aree a parcheggio che permettono di limitare la presenza delle macchine sulla superficie. È proprio dalla gestione di questi sistemi verdi che parte il concetto di sostenibilità energetica, attraverso l'implementazione di tutti quegli accorgimenti (raccolta della acque meteoriche, uso di pannelli fotovoltaici per l'illuminazione della parti condominiali) in grado di ottimizzare i consumi. L'aspetto forse più significativo potrebbe però essere rappresentato dal teleriscaldamento.La Villa restaurata sarà la sede della Human Health Foundation Onlus, progetto che vorrebbe fare di Terni un luogo di eccellenza per quanto riguarda la ricerca applicata: il Parco della Ricerca di Villa Palma. Le necessità della Fondazione in termini di dotazione di spazi sono state verificate e condivise dalla Soprintendenza e prevedono, oltre alla realizzazione di uffici open space e spazi di rappresentanza anche la realizzazione di un auditorium, posto nell'ala ovest della Villa in prossimità della chiesa che si intende restaurare, lasciando a questa la medesima destinazione. Il centro socio sanitario apporterà valore aggiunto al progetto di riuso dell'edificio storico di Villa Palma, posto a servizio del centro di ricerca. Nell'ambito del Parco le varie funzioni (i laboratori, i parcheggi per gli operatori e per gli ospiti, ecc.. ) sono collegate con percorsi pedonali e interagiscono con le porzioni di giardino storico ancora esistente e con i nuovi spazi attrezzati a verde. Da sottolineare l'importanza del “Sistema Parco” che coniuga il verde naturale della campagna come si trova oggi, con il verde progettato, scelta adottata nei più recenti esempi europei di progetto del paesaggio.
Alcuni cenni storici sull'immobile
LE PROPRIETÀ Le fonti dirette ed indirette restituiscono un quadro abbastanza preciso sui proprietari che nei secoli si sono avvicendati: una formella in ceramica policroma della seconda metà del Cinquecento murata sul lato sud di un corpo laterale, ma oggi scomparsa, recava uno stemma attribuito alla famiglia Petroni; la prospettiva a volo d'uccello di G. Lauro del 1637 raffigura e nomina la villa appartenente alla famiglia Sciamanna; è interessante notare come l'incisore, per licenza artistica, abbia preferito riprodurre il prospetto nord invece di quello sud. Nel XVIII secolo la proprietà è riferita alla famiglia Manni; più precisi sono i documenti che nel 1874 riconoscono i diritti di proprietà al principe Napoleone Carlo Bonaparte e nel 1908 al principe Galeazzo Ruspoli di cui si riconosce il blasone nel fregio dipinto in una sala del piano nobile ed in uno stemma matrimoniale in stucco soprastante il vano porta che dal corpo scale immette nei locali del primo piano. Nel 1927 è documentato il passaggio di proprietà all'Ing. Angelo Guazzaroni e nel 1945 alla famiglia Calenda. L'attuale proprietà è della SCS Gestioni Immobiliari s.r.l.
LA RESIDENZA Dagli studi condotti la costruzione della villa avviene nella seconda metà del XVI secolo, probabilmente tra il 1580 ed il 1600. Il parallelepipedo è suddiviso in tre piani più i vani delle torri colombarie. Grazie ad un'accurata analisi si è individuato il criterio progettuale seguito dall'architetto per il dimensionamento della pianta ed il disegno dei prospetti; esso si basa su di un modulo quadrato pari ad otto piedi romani (2,37 m circa), sul suo sottomodulo pari a quattro piedi romani e sulla sua sezione aurea, con quest'ultima dimensione, in particolare, è stato proporzionato il registro del piano nobile.L'adozione di un così raffinato calcolo proporzionale che, nell'intero manufatto, lega le membra architettoniche al tutto e conferisce all'edificio valenza organica, è in accordo con il pensiero di una delle più autorevoli figure del Rinascimento: L. B. Alberti. Elemento chiave della concezione rinascimentale della villa è la loggia, uno spazio intermedio tra interno ed esterno, che dal secondo Quattrocento in poi godette di un favore senza precedenti. E' senza dubbio possibile identificare lo schema tipologico formale di Villa Palma con quello allora diffuso nell'Italia centrale per questo tipo di dimora. Alla stessa epoca va riferita la ristrutturazione del giardino a giudicare dalle strutture esistenti nel lato libero: l'esedra e le tipiche scale a tenaglia (provviste di pedate in pietra calcarea). Ancora sul prospetto sud è interessante notare come l'uso dell'ordine architettonico sia una raffinata interpretazione dell'architetto che abbina all'esigenza di monumentalità della facciata la personale esegesi della manualistica del tempo e delle regole estetiche degli antichi; sintomo, questo, di un pacato manierismo.Nei quattro prospetti della villa sono ben visibili i segni degli interventi di consolidamento strutturale denunciati dai capochiave delle catene otto e novecentesche.L'impianto tipologico distributivo della villa, con salone e loggia contrapposti e gli adiacenti ambienti di servizio e scale, ricalca in modo quasi pedissequo gli schemi proposti dalla manualistica quattro-cinquecentesca.L'apparato decorativo pittorico interno e le finiture della villa sono stati oggetto di decisi rimaneggiamenti e rifacimenti tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo; come i già citati finti cassettoni del salone, così le grottesche della loggia ed i policromi pavimenti in marmette di graniglia di cemento a motivi geometrici. Il locale da cui si accede agli ambienti interrati presenta, invece, una pavimentazione in vecchi laterizi. Tutte le mostre dei vani porta sono in legno ad eccezione della loggia dove sono in stucco trattato a finto marmo.Identica è la distribuzione dei vani al piano nobile; tra essi spicca volumetricamente il salone nord impreziosito da decorazioni dipinte da A. Calcagnadoro da Rieti (1876-1935) su tema architettonico che dalle pareti si estendono alla grande volta a schifo (da verificare se strutturale o in camera canna); purtroppo il loro stato di conservazione è pessimo a causa delle infiltrazioni d'acqua. Allo stesso artista va attribuita la decorazione della loggia sud, ambiente voltato con tre crociere come quello sottostante. I restanti locali, tre camere da letto, un piccolo studio ed un bagno, hanno i solai in legno decorati a finti cassettoni a trompe l'oeil e fregi affrescati che, con l'eccezione del bagno e dello studiolo, conservano carattere di originalità anche se ritoccati nel XIX secolo. E' d'obbligo notare l'analogia dei soggetti rappresentati con quelli delle incisioni di A. Tempesta (1555-1630), in particolare vanno segnalati gli episodi de “La Gerusalemme liberata” e le scene di caccia tra cui risalta l'identità di un soggetto con l'opera del maestro incisore. Lo stile degli affreschi permette di assegnarli alla fine del XVI inizio XVII secolo. Anche qui i pavimenti di tutte le sale sono stati rinnovati allo scorcio del XIX secolo e sostituiti con belle marmette policrome in graniglia.
LA CAPPELLA Se la villa ha rappresentato il primo impianto edilizio del complesso la cappella segue a breve distanza di tempo; i caratteri stilistici di entrambe, infatti, sono cinquecenteschi ma le diverse murature sono indicatori cronologici che confermano un'altra fase: in pezzame di pietra, bozze e ciottoli la villa; mista con bozze in calcare e ricorsi di laterizi la cappella.Il disegno di facciata aderisce pienamente ai canoni dell'architettura del Cinquecento e la schema è tra quelli allora più diffusi; per il proporzionamento si è individuato un modulo quadrato equivalente a quattro piedi romani (1,18 m circa).La facciata ed il prospetto laterale, originariamente finiti ad intonaco, mostrano i segni di una sofferenza strutturale e di cinematismi legati a sismi e cedimenti fondali; da segnalare il consistente fuori piombo della facciata.Come nella villa le finiture e la decorazione pittorica sono ottocentesche: il pavimento è in elementi laterizi bicromi mentre la pittura parietale è a tempera e riprende i motivi del Rinascimento secondo la moda del revival stilistico. Tema tipico del Cinquecento, infatti, era quello dell'illusione ottica e spaziale, per cui nacque e si sviluppò la consuetudine di dipingere sui muri veli e stoffe pregiate per suggerire ingannevolmente la presenza di uno spazio retrostante. Diversi e di alto livello sono gli esempi che si possono addurre (villa Chigi, palazzo Farnese) ma il modello primo cui si riferisce il caso della cappella di villa Palma è incontestabilmente riconoscibile nella cappella Sistina (1481), di cui riprende la decorazione del basamento e quella originaria della volta stellata.
I CORPI LATERALI Accertato che il nucleo originario del complesso è costituito delle emergenze della villa e della cappella, cronologicamente si riconosce nell'ala est il primo volume che si affianca alla villa; essa fu eretta non molto tempo dopo la costruzione della residenza già nella prima metà del XVI secolo, ciò è testimoniato dalla sensibilità con cui vennero aperte le finestre che riprendono quota e dimensioni di quelle al piano terra della villa. Purtroppo la lettura della muratura è incerta per la presenza dell'intonaco. La funzione di questo volume, in grave stato di degrado per il crollo parziale delle coperture a tetto, si divideva molto probabilmente in magazzino e ricovero attrezzi a testimoniare anche la vocazione produttiva dell'insediamento.A quest'epoca risale anche la definizione del giardino all'italiana che, versatile nella configurazione, rimane stabile nell'assetto tra i muri di recinzione adorni di nicchie modanate.Negli anni venti-trenta del XX secolo il complesso raggiunge l'assetto attuale per opera dell'Ing. Guazzaroni cui si deve, in particolare, il completamento dell'ala ovest con la costruzione della serra allineata con il giardino, nonché un restauro generale del complesso che ha restituito l'antico splendore alla dimora gentilizia.