Domenica 20 luglio in mattinata, i Carabinieri di Terni e la Squadra Volanti della locale Questura hanno arrestato un pregiudicato quarantunenne originario della Repubblica Dominicana per aver violato il divieto di avvicinamento nei confronti della sua ex convivente. Fondamentale l’allarme e il gps del braccialetto elettronico segnalando che l’uomo, nei cui confronti era stata di recente emessa dal G.I.P. di Terni la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, si era avvicinato alla sua ex. A quel punto le forze dell’ordine hanno raggiunto l’abitazione della donna.
L’aggressione e le ricerche
Non solo si era avvicinato ma si era presentato a casa dell’ex compagna prendendo a calci la porta d’ingresso, minacciando di sfondarla se lei non avesse aperto. Presa dal panico la donna aveva aperto la porta subendo però un’immediata aggressione dall’uomo che l’ha afferrata al collo e l’ha schiaffeggiata, per poi darsi alla fuga. Attivate da subito le ricerche da parte sia dell’Arma che della Polizia di Stato, l’uomo è stato rintracciato da una pattuglia dei Carabinieri nell’abitazione della madre nella zono del Duomo e arrestato, ai domiciliari in attesa di convalida. La Sala Operativa della Questura durante la caccia all’uomo, ha tenuto sotto costante monitoraggio i suoi spostamenti mediante il gps del suo braccialetto elettronico.
Il procedimento penale
Il 41enne era recidivo perché come raccontato dall’ex compagna che non ha riportato lesioni, nei giorni precedenti l’aveva avvicinata nel centro cittadino e poi aveva cercato di entrare all’interno della sua abitazione, utilizzando una copia delle chiavi in suo possesso, non riuscendoci grazie al chiavistello interno che aveva impedito l’apertura della porta.
Nel pomeriggio di lunedì 21 luglio si è svolta l’udienza per direttissima di fronte al Giudice del Tribunale di Terni che, nel convalidare l’arresto, ha disposto nei confronti del 41enne la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
Da ricordare che il procedimento è pendente in fase di indagini preliminari e fino ad eventuale condanna irrevocabile l’indagato deve ritenersi innocente.