Una nota per indicare quali pozzi sono inquinati e da cosa. E’ la quarta lettera che l’Arpa scrive ai Comuni dall’inizio dell’inchiesta sull’inquinamento della Valnestore. Le prime due in giugno e agosto per chiedere le ordinanze di chiusura di 7 pozzi e poi quella di pochi giorni fa per la bonifica dei terreni privati adibiti a discarica di cenere e rifiuti.
Ora tocca a un’altra mandata di pozzi
L’oggetto della missiva è esplicito “comunicazione di potenziale contaminazione acque sotterranee nei territori comunale di Piegaro e Panicale”.
“In sintesi ad oggi – si legge – sono stati effettuati 71 campionamenti (tra acqua dei pozzi e piezometri, ndr) e risultano pervenuti 62 rapporti di prova; per questi campioni risultano 32 superamenti delle Csc (concentrazioni soglia di contaminazione)”.
Circa la metà delle acque analizzate risultano inquinate
Mittente della missiva è Arpa, destinatari i comuni indicati, la Regione (servizio recupero ambientale e bonifica), la Asl (dipartimento prevenzione e sanità pubblica), la Provincia (controllo ambientale) ed i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Perugia.
Nella nota che viene formulata con riferimento all’ ex art. 244 del D.Lgs 152/2006 c’è di fatti l’invito all’emissione di ordinanze sindacali verso i privati proprietari dei pozzi, per motivi di tutela della salute pubblica, ambientale, sanitaria e il pericolo di inquinamento.
Le aree contaminate
Le aree risultate con significativi superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione sono tre: quella della Potassa, dell’ex centrale Enel e della frazione di Macereto.
Nell’area della ex Cisa (Potassa) risultano “Alifatici clorurati cancerogeni e non”. Questi pozzi però sono già ricompresi nel procedimento di bonifica della ditta Cisa e altri sono comunque ubicati nelle vicinanze di questi. Qui c’è trielina (Tricloroetilene), e altre sottospecie di sostanze di quelle classificate come possibili agenti cancerogeni. per esempio con valori anche sopra i 100 quando il limite è 1,5 (microgrammi per litro). Il diclorietilene è a più di 1000 quando il limite è 60. Uno dei più inquinati presenta questi valori: ferro 285, manganese 189, Vinile cloruro 52, Tricloroetilene 100, Tetracloroetilene 2.7, 1,2-dicloroetilene 1052, 1,2-dicloropropano 4.1, 1,1,-dicloroetilene 28. (*)
Per tre pozzi nell’area della ex centrale (Pietrafitta) sono presenti principalmente ferro (a 1300 quando il limite è 200) e manganese (anche 2600 con un limite a 50) in altissime concentrazioni. Soltanto in uno è segnalata la presenza di arsenico sopra la norma (VEDI TABELLA)
A Macereto si ripetono ancora valori altissimi di manganese sopra il consentito. In altri due pozzi la presenza di ammonio, sodio e nitrati, viene segnalata all’Asl perchè queste sostanze di norma sono legate all’uso dei fertilizzanti agricoli.
Ma quello che si evidenzia è che questo tipo di inquinamento è di carattere industriale e sembrerebbe dunque non direttamente riferibile alle ceneri, questo chiaramente nella zona della Potassa per quanto riguarda i pozzi nelle vicinanze della ex Cisa.