La nuova ordinanza firmata dal sindaco di Foligno, Nando Mismetti, sui pozzi privati inquinati da sostanze organologenate, in una parte del territorio comunale, risponde al criterio di “massima precauzione” dopo i risultati degli esami condotti da Asl ed Arpa (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) ed il parere dell’Istituto Superiore di Sanità. Lo hanno ribadito stamani amministratori comunali, tecnici di Comune, Asl ed Arpa nel corso di una conferenza stampa per illustrare la situazione dopo il provvedimento che segue la prima ordinanza di dicembre dopo che era stato scoperto l’inquinamento delle falde per la presenza di tetracloetilene e tricloroetilene. L’ordinanza ribadisce, in via cautelativa, il divieto dell’uso potabile dell’acqua dai pozzi e, per uso irriguo, per la filiera alimentare, nei casi in cui la presenza delle due sostanze organoalogenate superi i 10 microgrammi al litro. E’ invece consentito l’utilizzo dell’acqua per innaffiare giardini e prati. “Ora cercheremo di informare i cittadini nella maniera adeguata – ha detto il sindaco Mismetti – anche attraverso incontri nelle zone interessate. Nello specifico si tratterà di assemblee aperte che il prossimo 20 maggio riguarderanno Sterpete, Corvia e Tenne mentre il prossimo 3 giugno coinvolgeranno la parte nord di Foligno, tra cui via Piave. L’ordinanza va nella direzione di favorire la massima precauzione per la tutela della salute. Il nostro intento è quello di puntualizzare le disposizioni, dare segnali di preoccupazione ma soprattutto di tranquillità. Il fenomeno è limitato ad una parte della città, la quale è chiamata alla condivisione per adeguarsi alla disposizione”. L’Asl n. 3 darà supporto all’amministrazione comunale nella comunicazione, che passerà anche per l’affissione di manifesti, particolarmente nelle aree interessate dal provvedimento, nei quali appariranno i siti internet ed i numeri di telefono per avere tutte le informazioni.
Rispetto alla prima ordinanza, quella di dicembre, si va ora a determinare l’allargamento e l’aggiornamento del perimetro dei pozzi inquinati. Le perforazioni nel sottosuolo sono ora vietate al di sotto della falda acquifera: permessi solo interventi a carattere edilizio.
Franco Santocchia, direttore del dipartimento di prevenzione della Asl n. 3, ha ricordato che “sono risultati inquinati 30 pozzi sui 140 controllati, di cui solo 2 registrano la presenza di 50-60 microgrammi al litro” e che “la situazione non comporta un rischio immediato. A prescindere dai valori trovati la situazione dei pozzi non è comunque affidabile. L’inquinamento è abbastanza contenuto, ma c’è”.
Giovanna Saltalamacchia, direttore del dipartimento provinciale dell’Arpa, ha ricordato che “l’inquinamento è stato scoperto tramite la rete di controlli della zona sotterranea condotta periodicamente dall’Arpa. Un’indagine specifica scaturita dunque dalla normale attività. Non abbiamo individuato la sorgente primaria, ma quella secondaria e due sono le aree identificate ma non ben definite: un centro abitato tra l’Umbra Cuscinetti e le Officine Grandi Riparazioni e l’area dell’aeroporto. Da qui sono partite le indagini che si concluderanno studiando il fenomeno sulla parte destra del fiume Topino fino a Bevagna e Bettona. L’attività di bonifica – procedura complessa e molto lunga – potrà iniziare solo quando verrà completata la delimitazione dell’area di inquinamento. Quello che è accaduto a Foligno è accaduto anche in altre regioni d’Italia a partire dal 1995. Il problema non è umbro, ma italiano ed europeo. Siamo quasi certi che l’inquinamento sia estremamente datato e che sia stato causato da un uso non corretto e superficiale di certi prodotti”. Nel corso dell’incontro è stato ricordato che alcune zone interessate dall’inquinamento dei pozzi privati potranno essere irrigate attraverso la rete del Consorzio di Bonificazione Umbra.
Per l’assessore Joseph Flagiello “gli incontri nel territorio serviranno per cercare di informare nel modo più corretto, chiaro e preciso gli abitanti delle zone dove sono presenti pozzi inquinati. Fattore determinante sarà la nostra capacità di rendere un’informazione adeguata attraverso fonti autorevoli e competenti come l’Asl e l’Arpa”.
(Eli. Pan.)
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(Modificato alle 00.44 del 12/05/2011)