Il "post" della discordia, ancora polemiche feroci tra Pd e Lega su frasi Marchetti - Tuttoggi.info

Il “post” della discordia, ancora polemiche feroci tra Pd e Lega su frasi Marchetti

Davide Baccarini

Il “post” della discordia, ancora polemiche feroci tra Pd e Lega su frasi Marchetti

Il partito di maggioranza torna sull'episodio che ha infuocato l'ultimo Consiglio "Dichiarazioni palesemente in contrasto con principi costituzionali" | Lega difende il suo capogruppo
Sab, 20/05/2017 - 16:29

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Torna attuale, dopo il feroce dibattito a inizio maggio in Consiglio comunale, la polemica riguardante il post pubblicato su Facebook dal capogruppo della Lega Nord Riccardo Augusto Marchetti.

Il post della discordia

Il contenuto incriminato dello “stato” di Marchetti, sulla sua pagina personale Facebook, faceva riferimento ai recenti attentati agli Champs-Elysée, dove l’esponente del Carroccio aveva affermato “la pericolosità del cittadino europeo islamico”, parlando di “un problema radicale per cui si prospetta un’unica soluzione altrettanto radicale”, con riferimento all’espulsione di tutti coloro che professano la religione islamica.

Lo sdegno del Pd

Il Partito Democratico di Città di Castello, qualche giorno fa, aveva espresso “grande preoccupazione” proprio per quanto avvenuto e detto durante l’ultima assise tifernate, soprattutto per il comportamento di “accondiscendenza e neutralità della minoranza rispetto alle dichiarazioni ‘social’ del consigliere”. Il partito di maggioranza aveva espresso anche “timore e sdegno” soprattutto perché Marchetti, durante il dibattito, aveva ribadito “di non rinnegare assolutamente niente di quanto scritto sul suo profilo”.

Il Partito Democratico posta l’intangibilità dell’Art. 21 della Costituzione, che tutela la libera manifestazione del pensiero, afferma lo sdegno di fronte a dichiarazioni che palesemente si pongono in contrasto con i principi fondanti la Carta Costituzionale, su tutti la tutela della libera professione della fede religiosa (art. 19) e l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge senza distinzione di sesso, lingua, razza e religione (art. 3)

La risposta della Lega

Oggi stesso (sabato 20 maggio) è arrivata la risposta della Lega Nord Città di Castello che, prima di tutto, ha ringraziato Marchetti “per aver difeso e sostenuto, pubblicamente, i principi in cui crede e si fonda il partito”. L’intero direttivo tifernate ha dichiarato che, “ad oggi, non essendoci stati attacchi terroristici ad opera di cristiani, buddisti o induisti verso Occidente, quanto affermato in sede consiliare dal capogruppo Marchetti, non solo è un pensiero politico condivisibile, ma appartiene a verità”.

Il Pd anziché attaccare gratuitamente il nostro capogruppo su post di Facebook, farebbe bene ad affrontare il problema ‘sicurezza’ visto che a breve, grazie ai colleghi di partito, ad Umbertide verrà costruita la terza moschea più grande d’Italia.

Riteniamo – sottolinea la Lega tifernate – che l’unico modo per arginare l’integralismo islamico sia controllare a tappeto tutte le realtà islamiche presenti in Italia, bloccare partenze e sbarchi, espulsioni diretta per chi commette reati e un ‘No’ tassativo allo ius soli (acquisizione cittadinanza di un Paese come conseguenza del fatto giuridico di essere nati sul suo territorio, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori, ndr.), perché, dati alla mano, quasi tutti i terroristi attivi sono figli o nipoti di musulmani trapiantati. Se viviamo in un costante allarmismo la colpa è di chi difende l’immigrazione incontrollata e regala cittadinanze spazzando via la storia dei popoli”.

La polemica su Marchetti ‘Presidente della commissione Controllo e Garanzia’

Il Partito Democratico, tornando al post, aveva espresso ulteriori preoccupazioni sul fatto che quelle affermazioni, ribadite all’interno del principale organo comunale, erano state esternate proprio dal consigliere Marchetti, ovvero il presidente della Commissione Controllo e Garanzia: “Riteniamo che chi presiede un organismo consiliare per fiducia dell’intero Consiglio comunale, debba avere l’obbligo di garantire l’imparzialità assoluta e di mostrare rispetto e senso di responsabilità verso i Principi Fondamentali della Carta Costituzionale e verso tutti i cittadini”.

Mettere in discussione la Presidenza della Commissione per un post su Facebook è un atto vile di chi non ha altri mezzi per evitare le verifiche di un’opposizione libera – ha risposto su questo punto la Lega – Più che perdere tempo sui social, fossimo il Pd, ci preoccuperemmo di spiegare come mai presidenti di partecipate diventano consiglieri (con un chiaro riferimento all’ex numero uno di Polisport e oggi consigliere comunale Pd Mirko Pescari, colui che ha segnalato per primo il post di Marchetti, ndr)  o ex consiglieri ne diventano presidenti”.

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