Carlo Ceraso
Monte dei Paschi di Siena è pronta a farsi da parte dalla Banca Popolare di Spoleto se dovesse ricevere una offerta adeguata per cedere la propria quota (26%). La notizia, già trapelata un paio di mesi fa, torna alla ribalta delle cronache finanziarie rilanciata dall’autorevole Sole 24 Ore che, a firma di Simone Filippetti, stamani ha annunciato che il presidente della Scs (la holding che controlla la Popolare con il 51,2%), Giovannino Antonini, avrebbe avviato contatti per trovare un soggetto disposto a sborsare, euro più, euro meno, qualcosa come 110-120 milioni di euro per entrare nel pacchetto azionario Bps.
NESSUN ADVISOR – Rocca Salimbeni non ha affidato mandati ad alcun advisor, ma è chiaro che – pur essendo tornati alla cordialità i rapporti con i vertici spoletini dopo l’ingresso del presidente D’Atanasio e del vice Zuccari – non disprezzerebbe una eventuale proposta economica che aiuterebbe il programma di ricapitalizzazione approvato nelle scorse settimane. Certo, trovare nuovi soci in questo delicato momento per l’economia non sarà facile, ma Antonini non dispera. Anzi mostra come sempre il proprio ottimismo. In una intervista a Massimo Sbardella del Giornale dell’Umbria (in edicola domani), l’ex presidentissimo della Bps e attuale n. 1 della holding, confermato che ci sono molti partner interessati alla Bps.
ASSEMBLEA DEI SOCI – Intanto Antonini affila i coltelli in vista della prossima Assemblea dei soci Scs, durante la quale annuncerà una “campagna soci in grande stile” che dovrebbe portare in breve tempo, “due o tre anni al massimo, i soci da 19mila a 30mila”. Nel corso dell’incontro verrà sottoposto ad approvazione il bilancio 2010 e il dividendo fissato in 0,20€ per ogni azione (per la cronaca sono 2.575.850 per un valore di mercato che supera i 120milioni di euro). Il Cda, si legge in una nota, non avanzerà alcuna richiesta circa “la determinazione dei compensi e delle medaglie di presenza degli amministratori rimettendosi alle determinazioni che saranno assunte dai soci”. Al momento i membri del Cda percepiscono rispettivamente 75.000€ annui (il presidente), 45.000€ (i 2 vicepresidenti), 35.000€(il consigliere-segretario) e 25.000€ ciascuno gli altri 3 componenti del Consiglio. Impossibile sapere se l’assemblea si svolgerà in un clima sereno, com’è sostanzialmente avvenuto per quella della Bps 3 settimane orsono, dopo il terremoto di Bankitalia e il bliz che ha portato al defenestramento dalla carica di presidente di Fausto Protasi in favore di Antonini.
IL PREMIO ‘ANTICIPATO’ – Il n.1 di Scs comunque, forse per prevenire qualche prossimo ‘attacco’, nella tarda mattinata di oggi ha inviato una nota stampa in cui annuncia di aver ricevuto il Premio “Città di Todi”, organizzato dall’associazione “UmbriamiaUmbria” e dallo stesso municipio tuderte. Notizia subito rilanciata, copia e incolla, da qualche sito e ripresa persino dalla stessa autorevole Ansa che conferma che il “Premio è stato assegnato oggi ad Antonini”. Peccato invece che il riconoscimento gli sarà consegnato solo a metà settembre prossimo.
LA NOTA SCS – Secondo il comunicato il Premio sarebbe stato assegnato “su indicazione degli iscritti alla Associazione e di tutti gli abitanti dell’Umbria”. Roba da 900mila e fischia voti! Ma leggiamo la nota: “Un importante riconoscimento è stato conferito a Giovannino Antonini, Presidente della SCS e per 10 anni alla guida della BPS. Ed è proprio per l'impegno profuso nella presidenza della Bps che l'Associazione “UMBRIAmiaUMBRIA”, in collaborazione con il Comune di Todi, su indicazione dei suoi iscritti e di tutti gli abitanti dell'Umbria, ha assegnato al Presidente Antonini il “Premio città di Todi”. Questa la motivazione: “Per essersi distinto, quale Presidente della Bps, con impegno, competenza e forza a difesa dell'autonomia bancaria del territorio Umbro: per aver triplicato, sotto la sua presidenza, il numero degli sportelli bancari e creato centinaia di assunzioni: per aver impegnato la banca in opere meritorie nell'arte e nella cultura della nostra regione: per essersi opposto, con esposizione personale, alla fagocitazione delle piccole realtà imprenditoriali, economiche e finanziarie della nostra Umbria da parte di grandi gruppi””.
E’ ciò che serve per ribadire l’antoninipensiero. Il comunicato infatti continua così: “Una motivazione in linea con quanto Giovannino Antonini, anche nella sua veste di Presidente SCS, intende portare avanti con tenacia in difesa dell'autonomia della Banca Popolare di Spoleto, di cui la SCS è socio di maggioranza. L'occasione per ribadire tale concetto sarà l'assemblea dei soci SCS che si terrà, all'Albornoz Palace Hotel di Spoleto, il 28 maggio 2011, durante la quale Antonini e il Cda SCS presenteranno il progetto di implementazione della compagine sociale che si pone l'obiettivo di portare gli attuali 19mila soci a quota 30mila entro un massimo di tre anni”.
ORGANIZZATORI IMBARAZZATI – la notizia fa presto il giro della Regione e innesca, inevitabilmente, le prime polemiche. Anche perché il riconoscimento arriva neanche due mesi dopo il diktat di Banca d’Italia che aveva chiesto l’allontanamento di Antonini dalla Bps.
Cominciano così le prime prese di distanza. “Di questo premio non ne so nulla – dice il consigliere regionale Massimo Monni – sono stato nominato presidente onorario di UmbriamiaUmbria lo scorso anno per la consegna dei Premi a Brunetta e don Gelmini, ma di questa edizione 2011 non mi hanno fatto sapere nulla”. Più imbarazzato il presidente Mauro Lolli, la cui associazione vanta circa 300 soci: “è vero, abbiamo scritto ad Antonini per annunciargli che a settembre riceverà questo Premio, ma la notizia non doveva trapelare perché ci sono anche altri premiati, due autorevoli politici e un alto dirigente del ministero della sanità. E adesso come si fa?” sbotta mentre legge il lancio delle agenzie “dovrò sentire Ruggiano (il sindaco di Todi, n.d.r.)”. Poi passa a spiegare il regolamento del Premio: “ogni anno, anche tramite una inserzione su un quotidiano regionale, chiediamo che ci vengano segnalati i nomi di quegli umbri che i cittadini ritengono meritevoli di segnalazione. Ogni candidatura va motivata. Per questa edizione la scadenza delle segnalazioni era fissata per la fine di gennaio scorso”. Una operazione simile a quelle che si registrano a ridosso delle elezioni quando è possibile compilare un tagliando e scriverci sopra il proprio “candidato sindaco ideale” (e che puntualmente registrano migliaia di preferenze per candidati che poi, nel segreto dell’urna, di voti ne contano davvero pochini).
“Ovviamente non hanno aderito tutti gli umbri… – ammette il presidente Lolli – abbiamo ricevuto circa 2.500 segnalazioni relative a qualche decina di umbri che i nostri soci e i cittadini ritengono illustri. Il più votato è stato un ex sindaco che oggi ricopre una carica politica importante (Chiacchieroni?, n.d.r.)”. Antonini avrebbe ricevuto circa 150-200 segnalazioni. “Per la verità sono poche quelle giunte per lui da Spoleto – aggiunge – la maggior parte sono arrivate da varie parti dell’Umbria…chissà, forse sono correntisti della Bps”. “E ora come si fa…” continua a ripetere Lolli.
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(Foto Scs)